Colloculi > We Are Art è l'opera
multimediale di Annalaura di Luggo presentata nella sede della
Fondazione del Banco di Napoli, una installazione che vuole
promuovere l'economia circolare attraverso l'alluminio di
riciclo, ma anche la coesione sociale e tra generazioni. A cura
di Gabriele Perretta, è una gigantesca interpretazione scultorea
dell'iride umano che diviene contenitore di lavori multimediali
ed interattivi, provenienti dalla sua pupilla.
Realizzata con il contributo della Fondazione Banco di
Napoli, visibile fino al 9 aprile e dall'1 al 31 maggio (nella
sede di Via dei Tribunali 213), l'opera è di forma circolare,
interamente realizzata in alluminio riciclato. Un sistema di
telecamere gesture recognition rende il fruitore parte
integrante dell'azione. Ed è all'interno di 'Colloculi' che
prende vita l'opera multimediale "We Are Art". Punto di partenza
sono gli occhi di quattro ragazzi, vittime di bullismo,
discriminazione, alcool e criminalità che attraverso linguaggi
della video arte e del sound design ci rivelano il proprio
universo umano e poetico e permettono all'osservatore di entrare
nell'opera, catturato da telecamere. Le esperienze dei
protagonisti si trasmutano in immagini, l'iride invade la sagoma
umana, con un'inversione di prospettiva è il corpo a diventare
'vista' per raccontare storie di ragazzi messi ai margini. In
quegli occhi siamo invitati dunque a contemplare la capacità di
rialzarsi.
"L'allestimento dell'opera Colloculi di Annalaura di Luggo
con filamenti di alluminio riciclato ha visto il coinvolgimento
di ragazzi con problematiche fisiche o di inserimento sociale -
spiega la presidente della Fondazione Banco di Napoli, Rossella
Paliotto -. L'arte si esprime come uno strumento che promuove
l'inclusione, consente ai ragazzi con abilità differenti di
partecipare all'apprendimento e fornisce uno spazio alternativo
per coloro che non sono in grado di comunicare tramite i metodi
tradizionali, offrendo dunque da una parte l'opportunità di
interagire e dall'altra accrescere la propria autostima. Questo
tipo di manufatto artistico, utilizzando linguaggi comunicativi
digitali consente ai ragazzi di andare oltre una cultura
consumista e stereotipata".
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