La Procura di Napoli sta indagando
sulla vendita di navi, sommergibili e aerei militari prodotti da
Fincantieri e Leonardo alla Colombia nella quale sarebbe
coinvolto anche l'ex premier Massimo D'Alema. Lo rende noto il
Corriere della Sera. L'attività è partita dopo un esposto
presentato dall'Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (APM)
che ha sede a Napoli riguardante Emanuele Caruso e altre persone
che sarebbero invece coinvolte come sedicenti intermediatori del
Governo italiano nel Paese sudamericano attraverso documenti
falsi (questi ultimi pubblicati sul quotidiano 'La Verità').
La pubblicazione della falsa documentazione ha spinto l'APM a
prendere le distanze, con una denuncia, da Emanuele Caruso il
quale, con un altra persona, Francesco Amato, promuove progetti
per un'organizzazione, la Cooperation America Latina.
L'ufficio inquirente partenopeo ipotizza nei confronti degli
indagati falso, truffa e sostituzione di persona. Quest'ultimo
reato sarebbe stato formulato in relazione alla contraffazione
della firma del segretario generale dell'Apm, l'ambasciatore
Sergio Piazzi, e per l'intestazione del documento sul quale
compaiono il simbolo e il nome del presidente risalenti a dieci
anni fa. Il caso è stato portato alla luce dal sito web
sassate.it e poi ripreso da "La Verità". E' stato quest'ultimo
quotidiano ad ipotizzare una trattativa parallela a quella dei
governi che vedrebbe coinvolti Massimo D'Alema e un gruppo di
rappresentanti di azienda colombiani, trattativa interrotta
grazie all'intervento del sottosegretario Giorgio Mulè. Agli
atti figura anche la registrazione audio di una conversazione
alla quale prende parte anche D'Alema. Non è escluso il
trasferimento del fascicolo a Roma.
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