Seimila imprese edili in tutta
Italia, di cui un migliaio sono in Campania rischiano il
tracollo a causa del rallentamento delle procedure che
consentono di monetizzare i bonus fiscali, da quelli del 110
(super bonus) a quello sismico, da quello per le facciate al
vecchio credito fiscale per le ristrutturazioni. E' quando fanno
sapere alcuni imprenditori edili dal Nord al Sud che giovedi'
prossimo torneranno in piazza a Roma. A rischiare, dicono, sono
prevalentemente le piccole e medie imprese. Gli imprenditori che
hanno dato via al comitato 'Class action nazionale
dell'edilizia' si ritroveranno in viale Europa a Roma, non
lontano dalla sede di Poste Italiane, che per tanti di loro nei
mesi scorsi e' stato il principale interlocutore nella procedura
della cessione dei crediti maturati prevalentemente con il
sistema dello sconto in fattura.
Il settore edile, spiegano al Comitato, dopo i mesi drammatici
del primo lock down, ha segnato una soddisfacente ripresa delle
attivita', soprattutto grazie al superbonus, ideato e voluto per
consentire il miglioramento energetico del patrimonio edilizio,
consentendo alla committenza di disporre i lavori ingenti.
Lavori che le imprese monetizzavano con lo sconto in fattura e
quindi la successiva cessione del credito.
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