La "nuova Whirlpool" di Paolo
Brancaccio si chiama "L'Antro Divino". Un piccolo ristorante che
ogni giorno fa piatti di pesce e onora la cucina tradizionale
napoletana. Per gli appassionati del food è già un punto di
riferimento.
La "nuova Whirlpool" di Paolo, che faceva l'addetto alla
sicurezza dello stabilimento di via Argine, si trova a Baia. E'
uno dei 430 lavoratori buttati fuori dalla fabbrica. "Ho voluto
dimostrare alla Whirlpool - confessa oggi - che è possibile fare
impresa restando umani, che i lavoratori vanno trattati come
meritano e non abbandonati senza scrupolo".
Paolo viene assunto alla Whirlpool di Napoli nel 2000. Dopo
appena tre mesi in catena di montaggio, la direzione gli propone
di passare alla security. Tutto fila liscio fino al 31 maggio
del 2019, quando la Whirlpool comunica la decisione di chiudere
la produzione a via Argine. "Eravamo considerati un'isola felice
dell'industria partenopea - aggiunge - un esempio positivo nel
rapporto classico tra padrone e lavoratore. Da noi non ci sono
mai state forti contrapposizioni, eravamo una grande famiglia.
Per questo, forse, il tradimento ha provocato ferite ancor più
profonde".
In questa nuova, piccola impresa, Paolo è accompagnato dalla
moglie Anna Di Meo che, con lo chef Nicola Scotto Di Luzio,
prepara l'accoglienza e il menu per i clienti.
"Nel mese di ottobre del 2019 abbiamo deciso di fittare un
locale, dove prima c'era una rosticceria e trasformarlo in
ristorante. Certo, la location è piccolina ma sufficiente a
sviluppare la nostra idea di ristorazione, sostenibile dal punto
di vista umano e alla portata di tutte le tasche". Ci sono i
crudi di mare e tanti piatti della tradizione partenopea. "La
mia clientela è, per almeno il 30 per cento, composta dai miei
compagni della Whirlpool. Spesso restiamo a tavola a
chiacchierare dopo cena e a ricordare i tempi belli in
fabbrica". Anche per le origini operaie della sua famiglia,
Paolo ha detto no, così come gli altri, al trasferimento allo
stabilimento di Varese, decidendo di scommettere su se stesso:
"Non volevo stare fermo ad aspettare. Abbiamo affrontato le
difficoltà e oggi siamo qui a preparare piatti, orgogliosi di
quello che abbiamo costruito".
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