"L'Asilo è stato vittima di
un'altra aggressione, vile e dalla chiara identità politica.
Nella notte tra il 17 e il 18 settembre qualcuno si è introdotto
ne l'Asilo forzando il portone di ingresso (un portone del
'700), che mostrava evidenti segni di effrazione, per imbrattare
le mura interne del palazzo con svariate svastiche sulle pareti
del primo piano, del piano terra, dello scalone monumentale ed
un ulteriore scassinamento, questa volta del portone del
refettorio. Non un semplice atto vandalico. L'asilo fronteggia
attacchi di questo tipo da svariati mesi, ma quanto accaduto
questa volta è un qualcosa di molto, molto più grave". E' quanto
si legge in una nota degli attivisti dell'Asilo, ex sede del
Forum delle Culture, dal 2 marzo 2012 'spazio aperto'.
"Perché questo è un atto dalla chiara identità politica -
incostituzionale - e dalla evidente connotazione razzista e
neofascista - sottolineano - Un gesto violento che dà l'ennesima
riprova della complessità del momento che viviamo ed in piena
campagna elettorale. Non possiamo - si sottolinea - in alcun
modo rimanere in silenzio davanti a questi simboli. Oggi più che
mai. Pertanto la comunità de l'asilo ha ritenuto necessario
condividere subito con tutte e tutti perché questa azione filo
nazista non colpisce solo l'asilo, ma tutta la città. È un
avvertimento agli spazi sociali, ai beni comuni, alle
associazioni e gruppi che qui come altrove lottano per creare
spazi sicuri per accogliere i più deboli". "L'asilo, ha tentato
e tenta ad oggi, una sperimentazione sui beni comuni urbani,
riscoprendo e reinterpretando gli usi civici - concludono - Un
modello amministrativo che ha prodotto molteplici delibere
dentro e fuori la città di Napoli, diventando una forma adottata
e rivendicata da altri spazi comunitari, fino a diventare un
caso di studio internazionale in Europa e oltre. In questi anni
l'edificio è stato attraversato da migliaia di progetti
culturali di ogni forma. Dieci anni di processi virtuosi. E
desideriamo che altri ancora possano scaturirne ed è per questo
che non bisogna tacere davanti alla violenza ma mobilitarsi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA