Lotta all'abusivismo e radicamento sul territorio: sono i temi centrali del primo congresso della Commissione di Albo nazionale podologi in programma nel Centro congressi del Museo Ferroviario di Pietrarsa, a Napoli, venerdì 14 e sabato 15 ottobre. Più di 500 podologi discuteranno di nuovo codice deontologico e revisione del profilo professionale, ma anche di cassa previdenziale, progettualità, Lea, di rapporti tra Commissione, Università, società scientifiche e tecnico-scientifiche e di multidisciplinarietà. Il tutto, sottolineano gli organizzatori delle assise, "in un quadro che vede i podologi protagonisti di un confronto attivo nell'ambito della Federazione nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (Fno Tsrm Pstrp, presieduta da Teresa Calandra)".
I podologi lanciano, dunque, un grido d'allarme sull'abusivismo.
La Commissione di albo evidenzia che ogni giorno i professionisti sanitari si trovano a combattere "contro una realtà sempre più dilagante, fenomeno che mette seriamente a rischio la salute della collettività". Alcune professioni, di particolare rilievo sociale, "vanno esercitate - si sottolinea - da persone la cui competenza tecnica sia stata vagliata attraverso appositi esami di abilitazione, in modo da garantire che l'attività professionale venga svolta con serietà e competenza2. Le norme puniscono severamente chi esercita abusivamente una professione sanitaria. Ma ora, a giudizio degli operatori, occorre cambiare passo e intensificare la lotta insieme con le istituzioni. Il fenomeno dell'abusivismo professionale non è assente in ambito podologico. I professionisti si trovano, infatti, impegnati a contrastare quotidianamente figure che non hanno le competenze e i titoli per svolgere l'attività sanitaria propria di questa professione.
Il fenomeno reca notevoli danni ai cittadini che spesso, magari inconsapevolmente, affidano la propria salute a persone non qualificate e non competenti, allungando i tempi delle cure o peggiorando spesso il proprio stato di salute.Il primo modo per contrastare il fenomeno è far conoscere alla popolazione le competenze della professione tramite campagne di sensibilizzazione. Il titolo del congresso "Podologia in movimento" racchiude, inoltre, uno dei fini che la Cda nazionale podologi si sta ponendo, quello di traghettare verso il futuro la professione del podologo dove la formazione e il riconoscimento professionale sono condizioni imprescindibili. Durante le due giornate congressuali verranno affrontati in seduta plenaria, inoltre, temi rilevanti quale l'equità di genere in podologia e le nuove tecniche diagnostiche, oltre a sessioni parallele dedicate alle nuove tecnologie con uno stretto legame con le aziende di settore. Dice il presidente della Cdan podologi Vito Michele Cassano: "Gli ultimi due anni sono stati tristemente caratterizzati dall'emergenza pandemica e per questo motivo l'obiettivo del comitato organizzatore è quello di rendere il primo congresso un appuntamento di incontro in presenza, confronto e aggiornamento tra i professionisti. Il comitato scientifico ha progettato un congresso particolarmente innovativo ponendo massima attenzione agli argomenti scientifici più attuali e affascinanti della podologia dove si possa dare spazio alle nuove idee, ai giovani professionisti e a nuove modalità di comunicazione e interazione".
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