Si è concluso nel tardo pomeriggio
di ieri il lavoro della speciale task force, composta da
ispettori e dirigenti Regione Campania e ASL Napoli3 Sud,
inviata al CAAN, il centro agroalimentare di Napoli, per
esaminare i lotti di spinaci posti sotto sequestro dopo che lo
scorso 6 ottobre alcuni cittadini sono rimasti intossicati dopo
aver mangiato foglie di mandragora pensando fossero di spinaci.
"Sono stati necessari due giorni per scandagliare, foglia per
foglia, il contenuto delle 152 cassette di verdura
potenzialmente pericolosa - informa il Caan - Dall'accurato
esame visivo e tattile del contenuto dei bancali ritirati a
scopo precauzionale dal mercato, gli esperti non hanno rinvenuto
alcuna presenza di mandragora, o di altra verdura non
commestibile. Adesso si attendono gli esiti degli esami di
laboratorio che verranno effettuati su alcuni campioni di foglie
prelevate dagli ispettori. Se anche in questo caso non dovesse
emergere alcuna traccia di erba velenosa, è chiaro che tutta la
vicenda - dal grande risalto mediatico - che le otto
intossicazioni alimentari hanno innescato, potrebbe dover essere
rivalutata dagli inquirenti".
"Siamo fiduciosi che le Autorità giudiziarie e sanitarie
andranno fino in fondo per chiarire esattamente come sono andate
le cose - commenta il presidente CAAN Carmine Giordano - Da
parte nostra, prosegue la collaborazione a 360 gradi, facendo
attenzione a non demonizzare un comparto di importanza
strategica per l'economica campana, già messo sotto torchio
dagli aumenti indiscriminati di petrolio ed energia".
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