"Con questo film sono sceso
finalmente per strada nella mia Napoli che ricorda anche nel
nome, in quanto Nuova Polis, New York. Due grandi città dove è
forte l'underground e non certo il mainstream". Così Marco
D'Amore parla di NAPOLI MAGICA evento speciale al cinema il 5, 6
e 7 dicembre distribuito da Vision Distribution, e presentato
oggi in anteprima fuori concorso alla 40esima edizione del
Torino Film Festival.
Metà docu e metà fiction, il film è un viaggio spontaneo per
Napoli tra in suoi molti misteri, le sue altrettante tragedie, e
soprattutto la sua cultura popolare pronta a tutto assorbire
senza mai contaminarsi.
In NAPOLI MAGICA , film Sky Original, prodotto da Sky e Mad
Entertainment in collaborazione con Vision Distribution e con il
soggetto e la sceneggiatura di D'Amore e Francesco Ghiaccio, ci
si ritrova nei suoi sottofondi, scavati da tremila anni, per
ascoltare fantasmi e voci dei morti.
Si va poi nel cimitero delle Fontanelle, a Castel dell'Ovo,
nella cappella esoterica del Cristo Velato, nelle Catacombe di
San Gaudioso e si raccontano poi miti e tradizioni dalla sirena
Parthenope, al munaciello, fino alle anime pezzentelle e
Pulcinella.
"NAPOLI MAGICA - sottolinea D'Amore a Torino - è un film senza
grammatica, non ha generi, per me vale ogni tipo di linguaggio,
anche l'horror, amo un cinema senza catene". Questa città
continua D'Amore, il Ciro Di Marzio nella serie televisiva
GOMORRA: "Ha una forte identità culturale. Se si parla con un
bambino di dieci anni si scopre che sa benissimo chi è, ad
esempio, Edoardo De Filippo. Napoli per me è invece stata anche
esilio, sono andato via a diciotto anni e ci sono tornato a
trenta anni per fare GOMORRA. Li raccontavo il nero di questa
città mentre in questo la racconto nella sua complessità".
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