(ANSA) - NAPOLI, 07 MAR - "Ci sentiamo sostenuti da molti
giovani e da tante persone che stanno condividendo con noi
questo percorso. Noi vogliamo che le persone capiscano chi era
Mario, il perchè della sua vita ed anche della sua morte". Così
Anna Motta, madre di Mario Paciolla, ha commentato la decisione
dell'Università Orientale di intitolare l'aula studio al giovane
morto in Colombia nel 2020.
Paciolla, cooperante dell'Onu deceduto nella sua casa in
Colombia a 33 anni, era stato uno studente e laureato
all'Orientale, ateneo che oggi ha deciso di proseguire a
coltivarne il ricordo e la lotta per conoscere la verità sulla
sua morte. "Per mantenere accesi i riflettori e proseguire nel
percorso di richiesta di verità e giustizia", ha commentato la
madre del ragazzo che era alla cerimonia oggi insieme a suo
marito.
"Teniamo accesa la luce su un percorso molto tortuoso - ha
spiegato - e ci sentiamo sostenuti da giovani e molte persone
che condividono con noi questo percorso di verità e giustizia.
Ci auguriamo che valichi i confini della Campania e arrivi anche
oltre. Il nostro obiettivo è creare una memoria sociale, che la
gente capisca chi era Mario e il motivo dei suoi spostamenti, il
perché della sua vita e della sua morte. Dalle istituzioni
locali ci sentiamo sostenuti, le istituzioni lontane...", dice
con una pausa. E conclude: "Ma sappiamo che viene presa in
considerazione la vicenda, una procura sta indagando, nonostante
abbia chiesto una archiviazione a cui noi abbiamo presentato
appello". (ANSA).
Madre Mario Paciolla, accesi riflettori inseguendo la verità
Targa a Università Orientale 'ci aiuta a narrare suo percorso'
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