Centoventi nasse calate
illegalmente, davanti al borgo di Sant'Angelo sui fondali di una
delle aree naturalistiche più belle della costa di Ischia, sono
state sequestrate dalla Guardia Costiera ischitana: l'equipaggio
della motovedetta SAR 807, coordinato dal comandante della
capitaneria di porto isolana Antonio Cipresso, ha provveduto a
rimuovere gli attrezzi da pesca posizionati all'interno
dell'area marina protetta.
Le nasse, che erano state occultate senza segnali visibili
all'altezza della punta del promontorio santangiolese
costituivano anche un grave pericolo per la navigazione, in
un'area che è definita quale zona B.n.t, in cui è consentita
esclusivamente l'immersione subacquea sportiva in virtù del
patrimonio in termini di biodiversità presente, di cui fanno
parte anche colonie di corallo.
ll pronto intervento dei militari, nell'ambito di una operazione
a cui ha partecipato attivamente anche lo staff del Regno di
Nettuno (impegnato in una campagna di monitoraggio dell'avifauna
marina della zona), ha portato al sequestro delle nasse e di
centoventi metri lineari di rete da pesca; sono state inoltre
avviate le indagini per risalire all'identità dei pescatori di
frodo che hanno posizionato gli attrezzi da pesca vietati.
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