(ANSA) - NAPOLI, 14 APR - "Un risultato estremamente
importante" frutto di "un'efficace collaborazione tra
Istituzioni". Così, in una nota di ringraziamento inviata agli
inquirenti, il governatore Vincenzo De Luca, definisce
l'indagine che ha visto la Regione Campania da una parte e la
Procura regionale della Corte dei Conti e la Guardia di Finanza
dall'altra, impegnati a fare luce sulla vicenda che ha
riguardato lo stadio Collana di Napoli. Una inchiesta diretta
dal sostituto procuratore Davide Vitale conclusasi con una
sentenza del Consiglio di Stato che, di fatto, ha restituito la
struttura all'amministrazione regionale. In base a una
convenzione del 23 luglio 2018 alla società Giano Ssd era stato
concesso l'utilizzo e la gestione per 15 anni dell'impianto
sportivo del Vomero dove, molti anni fa, il Napoli disputava le
sue partite di campionato. Tutto in cambio di un canone annuale
di 121mila euro per i primi 8 anni incrementati di 50mila euro
per i successivi 7, più l'ulteriore obbligo prestazione di
effettuare lavoro di riqualificazione per circa 5 milioni di
euro. Ma la Procura della Corte dei Conti ha scoperto diverse
violazioni: per esempio che la Giano, inizialmente con una
maggioranza "non a fini di lucro", inizialmente composta da
illustri protagonisti del mondo sportivo partenopeo come Ciro
Ferrara e Fabio Cannavaro, si è poi trasformata in una società
la cui maggioranza (95%) era invece riservata a una società di
costruzioni chiaramente "a fini di lucro". Difformità sono
emerse nell'assegnazione dei lavori nell'impianto sportivo e
individuata, e neutralizzata, anche la condotta di un dirigente
regionale il quale, è stato appurato, ha operato in maniera non
trasparente come peraltro ha evidenziato lo stesso De Luca che
ha fatto riferimento a "condotte non sempre univoche all'interno
dell'Amministrazione".
L'esito dell'inchiesta, ha evidenziato il presidente della
Regione, "ha reso possibile all'Ufficio di Gabinetto e al
Commissario ad acta nominato di accertare una patente
distorsione delle finalità di interesse pubblico sottese alla
concessione dell'impianto e di conformare l'azione
dell'Amministrazione al ripristino della legittimità e alla
restituzione dello stesso a una gestione orientata a finalità
sociali". (ANSA).