(ANSA) - NAPOLI, 17 APR - "La cancellazione della protezione
speciale, lo svilimento dell'assistenza ai richiedenti asilo,
messi praticamente fuori dal sistema Sai, il giro di vite
declinato dal decreto Cutro, non possono che vederci totalmente
contrari: si tratta di misure contrarie al buonsenso e
all'accoglienza umanitaria che sempre hanno ispirato i sindaci
della Campania. Esprimiamo pertanto il nostro dissenso nel
merito di provvedimenti che possono aggravare i problemi,
lasciando abbandonati a se stessi nei quartieri e nelle città,
migliaia di persone che in concreto non si riescono a
rimpatriare, e che rimangono esposte al richiamo della
delinquenza organizzata". Ad esprimere la contrarietà di Anci
Campania ripsetto ai nuovi provvedimenti del governo in materia
di immigrazione è il suo presidente Carlo Marino.
"La nostra non è una posizione ideologica, ma pragmatica ed
equilibrata di fronte all'attacco all'umanità, ai diritti e alla
Costituzione - aggiunge Marino -. Queste misure ripetono, in una
forma o in un'altra, quelle già sperimentate in passato e che si
sono dimostrate fallimentari nella gestione dei migranti sui
territori. Anzi spesso hanno complicato le cose, con ricadute
negative in termini di degrado sociale, marginalità e
insicurezza. Nulla si dice e nulla si fa, invece, per le reali
emergenze come i minori stranieri non accompagnati".
"I Comuni finora non sono stati interpellati - sottolinea -
sono stati messi di fronte a provvedimenti che impatteranno sui
loro territori, a partire da quelli del Sud e della Campania,
creando tensioni e allarmi. Per questo motivo, mi associo alla
voce di tanti primi cittadini che chiedono un supplemento di
riflessione a Governo e Parlamento affinché non decidano da
soli. Evitiamo fughe in avanti e di ragionare in un'ottica
emergenziale. Evitiamo soprattutto di decretare l'esclusione dei
richiedenti asilo dai Sai, esperienza finora virtuosa e
trasparente, precludendo loro - conclude Marino - qualunque
percorso di integrazione e una reale possibilità di inclusione
nelle nostre comunità". (ANSA).