"Sull'autonomia differenziata è
tornata la polemica dopo la relazione dell'ufficio tecnico del
Senato che ha criticato il decreto del Governo prima delle
elezioni regionali in Lombardia. Non ho letto le carte ma so che
sono i rilievi che faccio io da un anno". Lo ha detto il
governatore della Campania Vincenzo De Luca nella sua rubrica
social del venerdì.
De Luca ha elencato i suoi rilievi: "manca un fondo nazionale
- ha detto - per la perequazione, se dobbiamo avere una
definizione dei Lep, cioé livelli essenziali delle prestazioni
per garantire a tutti i territori lo stesso livello di
prestazioni statali ci sono Regioni in ritardo e servono risorse
per recuperare. Poi c'è il tema fiscale in alcune regioni del
Nord che pensano di trattenersi la gran parte del gettito
fiscale presente nei loro territori. Se li trattengono
accentuiamo le difficoltà e il divario del sud, che ha meno
entrate fiscali. La terza criticità sono i contratti integrativi
regionali su sanità e scuola. Siccome c'è poco personale
sanitario nelle Regioni del nord possono fare contratti
regionali integrativi dando 2.500 euro in più al mese a chi va a
lavorare da loro, questo sarebbe il disastro per il Sud. Queste
le ragjoni semplici per cui stiamo combattendo. L'autonomia
delle Regioni è essenziale ma va fatta in maniera responsabile
per garantire la perequazione, per non spaccare l'Italia. Oggi
invece siamo di fronte a un tentativo di centralizzazione
burocratica che è un disastro peggiore. Il Pnrr è prova che
quando si gestisce tutto a livello centrale si va al disastro".
"Dobbiamo essere uniti - ha detto De Luca - contro la palude
burocratica ministeriale e avere un livello efficace di
decentramento e autonomia regionale, poi vinta questa battaglia
faremo una battaglia regionale per decisioni rapide, meno
burocratismo ma senza mettere in discussione l'unità d'Italia e
il diritto dello stesso livello di prestazioni e servizi dal
Piemonte alla Sicilia. Combattiamo per l'inconcludenza del
Governo e per avere le risorse di cui hanno diritto nostri
cittadini visto che nel centronord ci sono 17000 euro l'anno di
spesa pubblica per ogni cittadino e in Campania ce ne sono solo
12000".
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