(ANSA) - MILANO, 04 GIU - "Lui insisteva perché lo facessi
entrare" a casa, "ma io non ho voluto perché avevo paura (...)
non sapevo che fine aveva fatto Giulia e di che cosa fosse
capace". E' il racconto delle ore successive all'omicidio di
Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza da
Alessandro Impagnatiello, della ragazza con cui il barman, ora
in cella, aveva una relazione parallela. Sabato della scorsa
settimana, dopo aver accoltellato Giulia, "Alessandro ha
iniziato a chiedermi di vederci. (..) Le sue richieste erano
talmente pressanti - ha aggiunto - che mi ha accompagnato un
collega a casa poiché anche loro erano preoccupati".
Giulia "mi ha detto che Alessandro non avrebbe mai visto il
figlio e che a lei interessava solo il bimbo e la sua salute.
Non sapeva se si fosse recata a Napoli dai suoi genitori ma
sicuramente non voleva più vedere Alessandro. Sarebbe comunque
tornata a Senago, dopo il nostro incontro, per parlare" con lui
e "per lasciarlo", ha messo a verbale lo scorso 31 maggio la
ragazza che racconta dell'incontro avuto con la 29enne poche ore
dopo accoltellata.
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