A indagare sull'attacco informatico
di cui è rimasta vittima l'Azienda ospedaliera universitaria
Vanvitelli di Napoli è la sezione reati informatici della
Procura partenopea, con i magistrati Cozza, Onorati e Capasso.
L'ufficio inquirente e la Polizia postale ipotizzano il reato di
tentata estorsione.
Secondo quanto si è appreso il malware inoculato è un
ransomware che limita l'accesso del dispositivo che infetta, in
questo caso i server, richiedendo un riscatto da pagare per
ottenere una chiave di decriptazione.
I tecnici dell'Azienda ospedaliera insieme con gli esperti
della Polizia postale stanno rimettendo in piedi il sistema, in
particolare i server virtuali e per quanto riguarda i dati sono
a disposizione dei backup che dovrebbero ripristinare la
normalità.
Secondo quanto si è appreso, come sempre accade in questi
casi, non è stata formulata una richiesta specifica ma è stato
fornito un indirizzo mail con il quale mettersi in contatto con
gli hacker che a questo punto notificano la richiesta di
riscatto, una soluzione non presa in considerazione dalla
vittime dell'attacco.
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