Il gup di Santa Maria Capua Vetere
(Caserta) Rosaria Dello Stritto ha rinviato a giudizio il
fondatore e titolare della clinica Pineta Grande di Castel
Volturno (Caserta) e tre medici con l'accusa di aver falsificato
la cartella clinica di una paziente, Francesca Oliva, una 29enne
di Gricignano d'Aversa proveniente dall'ospedale di Giugliano in
Campania (Napoli) che nel maggio 2014 morì per una grave
setticemia insieme con due dei suoi tre gemelli (un maschietto e
una femminuccia) appena dati alla luce.
Nell'ottobre 2021 il tribunale di Santa Maria Capua Vetere
(presidente Roberta Carotenuto) pronunciò l'assoluzione "per non
aver commesso il fatto" per i 14 medici che erano finiti a
giudizio per omicidio colposo plurimo (tre della Pineta Grande e
nove dell'ospedale di Giugliano) ritenendo però sussistenti gli
errori commessi nei confronti della Oliva dal suo ginecologo di
fiducia, Sabatino Russo, che però era già morto da anni, nel
2017. Dagli accertamenti è poi emerso che la cartella clinica
della 29enne sarebbe stata alterata post mortem con
l'inserimento e la somministrazione, mai avvenuta per gli
inquirenti, di un antibiotico ad ampio spettro. Inoltre sarebbe
stato cancellato il riferimento alle condizioni di malessere
generale della donna.
Il magistrato Gerardina Cozzolino ha quindi chiesto e
ottenuto il rinvio a giudizio per il reato di falso in atto
pubblico per Schiavone e tre suoi collaboratori (Gabriele
Vallefuoco, Giuseppe Delle Donne e Stefano Palmieri) accusato
anche di falsa testimonianza resa in dibattimento; per altre due
persone coinvolte (Giorgio Conte e Gianluca Russo), il gup ha
disposto lo stralcio della posizione con rinvio degli atti alla
Procura per una nuova notifica dell'avviso di conclusione
indagini (non ricevuto dagli indagati) propedeutico a una nuova
richiesta di rinvio a giudizio e a una nuova udienza
preliminare.
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