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La 'Venere' che rigenera gli stracci, l'inaugurazione lo scorso 28 giugno

La 'Venere' che rigenera gli stracci, l'inaugurazione lo scorso 28 giugno

NAPOLI, 12 luglio 2023, 09:46

Redazione ANSA

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La Venere degli stracci - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Venere degli stracci - RIPRODUZIONE RISERVATA
La Venere degli stracci - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Proiettare Napoli in una dimensione del futuro, in una dimensione internazionale facendo riflettere cittadini e turisti. Con questi intenti in piazza Municipio era stata inaugurata lo scorso 28 giugno l'opera di Michelangelo Pistoletto 'La Venere degli stracci', nell'ambito del programma 'Napoli contemporanea' voluto dal Comune di Napoli e a cura di Vincenzo Trione, consigliere del sindaco per l'arte contemporanea e i musei. La Venere degli stracci è stata la prima installazione che l'amministrazione guidata dal sindaco Gaetano Manfredi aveva posto nella piazza Municipio completamente aperta e fruibile. Un rapporto quello fra Napoli e il maestro Pistoletto con origini lontane. "Gli stracci sono dei rifiuti - aveva spiegato Pistoletto - e la Venere, che viene dalla storia e dalla bellezza, li rigenera e di colpo gli stracci diventano opera d'arte e ritornano a vivere. Ora questa Venere, gia' esposta in città diverse volte, è diventata così grande perchè è stata considerata un'icona del nostro tempo ed è presentata in una dimensione iconica per il luogo in cui si trova".
    Nell'occasione Manfredi aveva consegnato a Pistoletto una targa e la medaglia della città .
    "Vogliamo far vivere pezzi di città attraverso l'arte contemporanea facendo realizzare installazioni da grandi maestri dell'arte", aveva detto in quella circostanza il sindaco.
    "Questo programma - aveva aggiunto - vuole anche essere il segno di una Napoli fiera della propria storia e tradizione, ma che e' anche proiettata verso il futuro attraverso la proposizione di opere che fanno discutere sui grandi temi del presente proprio come la Venere degli stracci che unisce l'arte classica con i temi della povertà e della sostenibilità .L'arte deve far pensare e credo che abbiamo raggiunto il risultato ascoltando le reazioni di chi si ferma a guardarla". Ma qualcuno evidentemente, se fosse confermata l'ipotesi dolosa del rogo, non era di questa opinione. 
   

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