Oltre un migliaio di persone hanno
assistito, a Villa Giaquinto a Caserta, all'anteprima nazionale
del primo episodio di 'Scugnizzi per sempre', la docuserie che
racconta la favola della Juvecaserta, prima squadra del sud
Italia a conquistare nella stagione 1990/1991 lo scudetto nel
basket, battendo Milano. Una serie che ha risvegliato nel cuore
e nella mente dei casertani i ricordi e quei forti sentimenti di
quegli anni in cui Caserta scrisse la storia della
pallacanestro.
Tutti i sei episodi (di 45 minuti ciascuno) della docuserie -
cinquemila minuti di interviste, un mese di riprese e due anni
tra scrittura e post-produzione - saranno trasmessi in prima
serata su Rai Due e poi anche su RaiPlay il 21, 24 e 25 agosto;
una scelta che testimonia la bontà di un prodotto che ha un
valore sportivo ma anche umano e sociale, e che è anche
strategica, rappresentando un traino per la Nazionale italiana
che, a partire proprio dal 25 agosto, disputerà i mondiali di
basket. Presenti alla prima i produttori della Tramp Limited
Attilio De Razza e Nicola Picone, il regista e autore Gianni
Costantino, gli autori Sante Roperto e Vincenzo Cascone, alcuni
degli intervistati, come il presidente dello scudetto Gianfranco
Maggiò, l'ex capitano della Juvecaserta Nando Gentile con la
moglie Maria Vittoria, Sergio Donadoni nonché il presidente
della Juvecaserta 2021 Francesco Farinaro.
Il primo episodio, dopo alcune immagini della finale scudetto
del 1991, parte dagli adolescenti Nando Gentile ed Enzo Esposito
(interpretati rispettivamente dai giovani cestisti Antonio
Formato e Michele Foschino), casertani doc e colonne della
Caserta scudettata, che disegnano un tabellone sul muro di un
bar per giocare e prosegue con i racconti dei due veri
scugnizzi. Viene così ricostruito l'arrivo di Giovanni Maggiò e
l'ingaggio, per compiere il salto di qualità, di Giancarlo Sarti
e Boscia Tanjevic. Le narrazioni vedono protagonisti, tra gli
altri, uomini di basket come Dan Peterson, Antonello Riva, Dino
Meneghin e Roberto Brunamonti. Il racconto va avanti con il
brasiliano Oscar nonché con Francesco Piccolo, oggi scrittore ma
cresciuto in quella famiglia a cui si deve la nascita della
Juvecaserta.
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