I lavoratori delle sedi di Caserta
e Maddaloni della Softlab, azienda di informatica presente in
tutta Italia, hanno manifestato con un presidio a Roma
all'esterno del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per
i ritardi nello stipendio; i circa 250 dipendenti aspettano il
salario di giugno mentre quello di luglio dovrebbe maturare in
questi giorni.
La scelta di protestare è dovuta alla circostanza che anche
l'anno scorso, più o meno in questo periodo, i dipendenti non
avevano ricevuto alcuni stipendi, tanto da scendere più volte in
strada; i ritardi si aggiungono alle scarse prospettive
produttive dell'azienda, almeno per le sedi casertane, che
preoccupa i sindacati dei metalmeccanici, la Fiom-Cgil, la
Fim-Cisl e la Uilm, che hanno dunque indetto la nuova
mobilitazione di oggi. Anche perché i 250 addetti della Softlab
nelle sedi di Caserta e Maddaloni sono frutto di una
reindustrializzazione, ovvero sono tutti ex dipendenti della
Jabil, multinazionale americana con stabilimento a Marcianise
(Caserta), con oltre 300 lavoratori fuoriusciti e riassunti, a
spese della stessa Jabil, da altre aziende, come appunto
Softlab, che si erano impegnate a garantire un futuro
occupazionale agli ex Jabil e produttivo per il territorio
casertano.
Appena nel marzo scorso l'azienda ottenne un prestito
pubblico di 12 milioni di euro previsto per le aziende in crisi.
"Per quei fondi - spiega il segretario di Fiom-Cgil di Caserta
Francesco Percuoco - c'era l'impegno dell'azienda a mettere a
posto la situazione, dovevano dunque servire per pagare i salari
arretrati e per gli investimenti che Softlab aveva rimandato
appunto per la difficile situazione economico-finanziaria.
Eppure a distanza di qualche mese, dobbiamo concludere che gli
investimenti non sono stati fatti e ci troviamo con il solito
problema degli stipendi arretrati. Al funzionario del Mimit
Gianpiero Castano abbiamo chiesto di convocare una riunione con
l'azienda perché, dopo tante chiacchiere, è arrivato il momento
di capire le reali intenzioni dell'imprenditore".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA