"Il ruolo dei collaboratori
giustizia Salvatore Tamburrino, Gennaro Notturno e Pasquale
Riccio è stato fondamentale: le loro dichiarazioni sono state
univoche, concordanti e ci hanno permesso di individuare i
soggetti, questo è stato possibile grazie alla ricostruzione
fatta ai tempi dell'omicidio. Quindi il loro apporto è stato
fondamentale". Lo ha detto il capo della squadra Mobile di
Napoli Alfredo Fabbrocini, nel corso di una conferenza stampa in
Questura indetta dopo l'arresto di due presunti appartenenti al
commando del clan Di Lauro che uccise barbaramente Gelsomina
Verde, assassinata il 21 novembre 2004 durante la prima faida di
Scampia.
Salvatore Tamburrino, arrestato nel 2019, è colui che ha
consentito alle forze dell'ordine e alla magistratura di
assicurare alla giustizia il boss Marco Di Lauro, "la sua
collaborazione - ha aggiunto Fabbrocini - è iniziata da poco".
In merito alle singole responsabilità del commando del clan
Di Lauro, il quadro, ha detto ancora il capo della Squadra
Mobile, "non è ancora chiaro ma continueremo a lavorare per
individuare i comportamenti di ogni persona coinvolta tra chi è
stata condannata e chi si trova, come nel caso dei due soggetti
arrestati oggi, ancora in fase indagini preliminari: cercheremo
di fare luce anche su questo", ha assicurato Fabbrocini.
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