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Da atto di nascita anomalo un faro sulla morte di Bardellino

Da atto di nascita anomalo un faro sulla morte di Bardellino

Presentato dalla moglie del boss, ma col nome del padre fantasma

NAPOLI, 31 luglio 2023, 17:41

Redazione ANSA

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Nasce da un certificato di nascita quantomeno anomalo l'inchiesta che mira a fare luce sulla sorte di Antonio Bardellino, il fondatore del clan dei Casalesi che secondo la sentenza del maxiprocesso Spartacus, e anche secondo un pentito del calibro di Carmine Schiavone, sarebbe stato ucciso (ma il suo corpo non è stato mai trovato) in Brasile nel 1988 da Mario Iovine per vendicare l'omicidio del fratello Domenico.
    Il certificato in questione è stato oggetto di indagini della Dna (con il procuratore nazionale Giovanni Melillo e il pm antimafia Antonello Ardituro), ma non solo, visto che la vicenda in qualche modo coinvolge anche le Procure di Roma e Napoli.
    Presentato nel 2003 all'anagrafe di Formia dalla moglie del capoclan scomparso, acquisito da un finanziere ormai deceduto, il certificato riguarda la nascita di una bimba figlia della donna e di un uomo che sembra non esistere: quest'uomo si chiama - anzi si chiamerebbe - Marco Bardellino Diana e, malgrado gli accertamenti degli investigatori, di lui non è stata trovata traccia, come se fosse un fantasma.
    Sta di fatto che la mamma di quella bimba (ora una donna) è l'ex compagna di Bardellino (che ha altri due figli, entrambi con cognome materno) e il presunto padre porta il cognome del boss - Bardellino - associato al cognome della mamma di quest'ultimo, Diana. Una strana coincidenza.
    Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno trovato anche altri elementi - tra cui delle testimonianze la cui veridicità è al vaglio - che sembrerebbero accreditare l'ipotesi che in realtà Antonio Bardellino non sia stato ucciso nel 1988, ma che invece sia fuggito dall'Italia alla volta delle Americhe.
    Nelle scorse settimane, durante alcune perquisizioni della Polizia a Formia, è stato scoperto un piccolo vano sotterraneo, alto 170 centimetri, in un appartamento in passato riconducibile al fondatore del clan dei casalesi che potrebbe essere uno dei covi di Bardellino. Quest'ultima scoperta è frutto delle indagini delle Dda di Roma e Napoli sul tentato omicidio di Gustavo Bardellino, 43 anni, nipote del boss, avvenuto nel febbraio 2022.
   

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