Nasce da un certificato di nascita
quantomeno anomalo l'inchiesta che mira a fare luce sulla sorte
di Antonio Bardellino, il fondatore del clan dei Casalesi che
secondo la sentenza del maxiprocesso Spartacus, e anche secondo
un pentito del calibro di Carmine Schiavone, sarebbe stato
ucciso (ma il suo corpo non è stato mai trovato) in Brasile nel
1988 da Mario Iovine per vendicare l'omicidio del fratello
Domenico.
Il certificato in questione è stato oggetto di indagini della
Dna (con il procuratore nazionale Giovanni Melillo e il pm
antimafia Antonello Ardituro), ma non solo, visto che la vicenda
in qualche modo coinvolge anche le Procure di Roma e Napoli.
Presentato nel 2003 all'anagrafe di Formia dalla moglie del
capoclan scomparso, acquisito da un finanziere ormai deceduto,
il certificato riguarda la nascita di una bimba figlia della
donna e di un uomo che sembra non esistere: quest'uomo si chiama
- anzi si chiamerebbe - Marco Bardellino Diana e, malgrado gli
accertamenti degli investigatori, di lui non è stata trovata
traccia, come se fosse un fantasma.
Sta di fatto che la mamma di quella bimba (ora una donna) è
l'ex compagna di Bardellino (che ha altri due figli, entrambi
con cognome materno) e il presunto padre porta il cognome del
boss - Bardellino - associato al cognome della mamma di
quest'ultimo, Diana. Una strana coincidenza.
Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno trovato anche
altri elementi - tra cui delle testimonianze la cui veridicità è
al vaglio - che sembrerebbero accreditare l'ipotesi che in
realtà Antonio Bardellino non sia stato ucciso nel 1988, ma che
invece sia fuggito dall'Italia alla volta delle Americhe.
Nelle scorse settimane, durante alcune perquisizioni della
Polizia a Formia, è stato scoperto un piccolo vano sotterraneo,
alto 170 centimetri, in un appartamento in passato riconducibile
al fondatore del clan dei casalesi che potrebbe essere uno dei
covi di Bardellino. Quest'ultima scoperta è frutto delle
indagini delle Dda di Roma e Napoli sul tentato omicidio di
Gustavo Bardellino, 43 anni, nipote del boss, avvenuto nel
febbraio 2022.
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