La Gesac replica alle
preoccupazioni espresse dal sindaco di Napoli sull'impatto
dell'aeroporto di Capodichino in termini di inquinamento
acustico: "Desta sconcerto e preoccupazione l'affermazione
secondo cui 'è indubbio che l'aumento del traffico aereo
registratosi negli ultimi anni contribuisca alla produzione di
rilevanti emissioni sonore e di un livello notevole di
inquinamento acustico costituenti un pericolo ed una minaccia
per la salute e la tranquillità non solo della popolazione
residente nei pressi dello scalo, ma anche degli abitanti nei
quartieri rientranti nei corridoi di atterraggio e decollo'.
Parlare di 'pericolo' è oggettivamente infondato e rischia di
generare un allarme del tutto ingiustificato".
Il rumore aeroportuale, prosegue la nota, è normato dal Dm
31.10.97 che istituisce una specifica Commissione con il compito
di definire la zonizzazione acustica, il sistema di monitoraggio
e controllo e le azioni di mitigazione del rumore di origine
aeronautica. Tale organismo ha attivato nel 2003 un sistema di
monitoraggio acustico composto attualmente da otto centraline,
poi seguito da altre iniziative come la chiusura dello scalo al
traffico notturno (dalle 24:00 alle 6:00) ed una procedura di
decollo aggiuntiva per meglio distribuire i voli sul territorio
e ridurre l'impatto sul centro storico.
L'intervento della Gesac però non spegne le polemiche. "Come
cittadina della zona collinare mi unisco ai tanti che ne
segnalano voli a tutte le ore, e invito i dirigenti di Gesac a
prendere un caffè a casa mia per fargli capire la situazione del
mio come di molti altri quartieri dalle sei di mattina fino a
tarda sera". Così in una nota Bruna Fiola, consigliera regionale
della Campania per il Partito Democratico. "Siamo tutti convinti
che ci sia tanto il pieno rispetto delle norme quanto la massima
disponibilità a migliorare la situazione nelle sedi opportune -
precisa Fiola - ma non possiamo negare che c'è un chiaro
malessere dei cittadini, noi come loro rappresentanti dobbiamo
segnalarlo".
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