Un 'chiesabus' per arginare il calo
delle presenze dei fedeli a messa. E' la proposta di padre
Antonio Rungi, teologo passionista, delegato arcivescovile per
la vita consacrata della diocesi di Gaeta e in passato, per
lunghi anni, impegnato nella diocesi di Sessa Aurunca, nel
Casertano.
"Il calo di partecipazione alla messa da parte di giovani e
meno giovani, oltre ai noti fattori, come la pandemia,
certamente è dovuto anche al fatto che molte persone non possono
recarsi in chiesa, perché abitano lontano dai luoghi di culto,
molto spesso in campagna, senza mezzi di trasporto personali o
familiari", dice il sacerdote.
"Non sempre - aggiunge - trovano la disponibilità da parte
dei familiari ad accompagnarli alle celebrazioni del mattino, di
mezzogiorno o alla sera, per cui molti rinunciano e trovano una
soluzione seguendo la messa in tv". Cosa fare, dunque, si chiede
padre Antonio, "per venire incontro alle necessità di tante
persone che vorrebbero venire in chiesa e non possono?".
"Una proposta, insieme alle altre - è la sua idea - è di
attivare un servizio bus o navetta per la messa domenicale e
festiva a cura delle stesse parrocchie e, visto che si tratta di
un servizio sociale, anche, eventualmente, a carico degli Enti
locali".
"Si tratta - continua - di approntare un progetto di mobilità
per gli anziani e per quanti sono sprovvisti di mezzi di
trasporto. Una navetta di collegamento tra periferia e chiesa
parrocchiale, visto che tanti si giustificano che non possono
venire a messa perché non hanno nessuno che li accompagni".
Sarebbe, osserva il religioso, "un servizio di carità e di
attenzione verso chi effettivamente si trova in queste necessità
e che si potrebbe chiamare 'Bus Messa Parrocchiale'. Speriamo
che le parrocchie che hanno possibilità possano assicurare
questo servizio, dopo attenta indagine e valutazione delle
effettive esigenze dei fedeli anziani, diversamente abili o
lontani dai centri abitati". Una proposta che padre Rungi
ritiene valida anche per "collegare i grandi centri con i
santuari più o meno distanti e non serviti dai mezzi pubblici".
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