"I segnali precursori c'erano
tutti, che fosse in pericolo era ormai chiaro e nonostante ciò
nulla è stato fatto per impedire a quell'uomo che la uccidesse":
è il commento di Giovanni De Gennaro, legale della famiglia di
Anna, la donna uccisa a coltellate lo scorso 17 agosto da
Salvatore Ferraiuolo a Piano di Sorrento, in provincia di
Napoli. "Una misura cautelare, anche solo un braccialetto,
avrebbe evitato questa tragedia", dice il legale all'ANSA.
L'avvocato De Gennaro è anche legato da vincoli di parentela
con la famiglia della donna e il suo sfogo è ancora più sentito.
"Le minacce - dice il legale mentre si sta recando ai
funerali - l'hanno spinta a ritirare le denunce, ma quando
questo avviene l'attenzione degli inquirenti si deve acuire. È
proprio quello il momento che deve spingere chi indaga ad
interrogarsi sulle reali ragioni di quella scelta".
"Anna - continua De Gennaro - negli ultimi tempi aveva deciso
di vivere la sua vita normalmente, nonostante i consigli dei
fratelli, che le chiedevano maggiori cautele. Ovviamente evitava
i luoghi isolati ma non è bastato".
Secondo il legale "c'è qualcosa da fare, da rettificare nella
gestione del cosiddetto 'codice rosso': vanno potenziate le
sezioni delle Procure che si occupano di questa vera e propria
emergenza nazionale e, soprattutto, deve essere data maggiore
discrezionalità a chi indaga, a chi è sul territorio, a chi
conosce le persone coinvolte: una misura cautelare, anche solo
un braccialetto - ripete - avrebbe evitato questa tragedia".
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