"Per la devianza giovanile occorre
una riflessione profonda". Lo sostiene Antonio De Iesu,
assessore alla Sicurezza al Comune di Napoli, ex questore ed ex
vicecapo della Polizia, che stasera ha preso parte
all'iniziativa in ricordo di Giovanbattista Cutolo, il musicista
ucciso all'alba del 31 agosto in piazza Municipio, a Napoli, da
un 16enne.
"L'evento dell'altra notte realizza due aspetti - spiega l'ex
questore di Napoli -: un ragazzo perbene, pieno di vita e di
ambizioni seguito da una famiglia amorevole. L' altro che vive
in un ambiente degradato e che a 15 anni diventa una belva.
Bisogna chiedersi perché a 15 anni si diventa belva al punto
che, per una banalità, uccidi con tre colpi di pistola".
"Le motivazioni sono banali e questo è gravissimo", aggiunge
De Iesu, per il quale "C'è bisogno di un restyling della
normativa sui minorenni". "Io investirei molto di più in
sanzioni legate ai servizi sociali - è la proposta
dell'assessore comunale - piuttosto che tenerli sterilmente in
un carcere. Il minorenne sbaglia? 500 ore di servizi sociali. Lì
il ragazzo può confrontarsi con realtà di sofferenza e dolore e
capire se c'è ancora la speranza di tornare sani".
"Ma, per fare questo - conclude De Iesu - occorre l' impegno di
tutti, a prescindere dai colori politici".
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