Il momento che attraversa Napoli,
nel giorno del funerale di Giogiò Cutolo e nel ricordo di Genny
Cesarano, ucciso otto anni fa, "è molto amaro, oggi è una
giornata triste. Però a questa tristezza non deve subentrare un
calo del nostro impegno, ma un rilancio, anche guardando alle
nostre insufficienze e a quello che non siamo riusciti a fare
finora". Lo afferma Mario Morcone, assessore alla sicurezza e
legalità della Regione Campania, che ha partecipato al ricordo
di Genny Cesarano ucciso nel 2015 a 17 anni.
"Dobbiamo pensare - ha detto Morcone - a quello che dobbiamo
fare, e poi agire. Ma non lo dico con la retorica delle parole,
delle chiacchiere, visto che su questo abbiamo già troppi
commentatori che sanno cosa sia giusto o non giusto fare. Credo
che sia ora il tempo davvero di abbassare la testa e ognuno di
noi nell'ambito della propria responsabilità deve sapere di
dover fare il proprio dovere. Il padre di Genny dice che ci
crede a un intervento diverso e concreto della politica? Certo,
ci credo anche io e ci dobbiamo credere tutti noi, abbiamo il
dovere di onorare questi genitori esattamente rinnovando il
nostro impegno, credendoci con determinazione e con decisione".
Alla celebrazione ha partecipato anche don Tonino Palmese,
presidente della Fondazione Polis, che commenta una Napoli non
cambiata su certi aspetti "in maniera drammatica e triste,
perché in questa seconda parte della giornata ricordiamo altri
bambini e adolescenti ammazzati dalla mano criminale, dalla
violenza. Questo è un dato aberrante ma l'altro dato che invece
mi dà la speranza e la consolazione è che la memoria celebrata e
condivisa da questi genitori è diventato un metodo per resistere
alla cattiveria di questa città. Una risposta che non significa
semplicemente 'non scappiamo' o 'non ci rassegniamo', ma è una
risposta di metodo che vede i genitori di questi ragazzi
lavorare su questo tema con la loro capacità di fare memoria,
chi nelle scuole, chi in un quartiere come la Sanità, chi a
Forcella. Forse noi oggi cerchiamo dalla politica la risposta,
invece dovremmo dire alla politica di guardare questi esempi per
mettere a sistema il loro lavoro e far diventare legge quello su
cui lavorano".
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