SIMONA FASULO, 'IL NASO DI TERESA'
(Porto Seguro, pp. 245, Euro 16.00).
"La vita è un cerchio e ci siamo tutti dentro" si legge a
pagina 133. Ed è proprio in un cerchio, quasi magico, che si
svolge la storia raccontata dal romanzo "Il naso di Teresa"
(Porto Seguro) scritto da Simona Fasulo, autrice che per
vent'anni ha scritto e condotto programmi radiofonici per la
Rai, per poi dedicarsi alle sceneggiature di lunga serialità e
infine ad appassionanti documentari per Rai Storia.
Con uno stile originale, in quasi duecento paragrafi brevi o
brevissimi distribuiti in dodici "parti" intervallate da
altrettanti flashback, si sviluppa una storia che vede
protagoniste sette donne: ognuna con un carattere tratteggiato
con cura da Fasulo, tra svariate qualità e disparati problemi.
Teresa è una lontana discendente della famiglia Scuderi,
proprietaria di una famosa essenza siciliana del Novecento,
'Acqua di zagara'. Per i suoi problemi economici e per superare
il trauma di un matrimonio prossimo al fallimento, spinta dal
suo olfatto "assoluto", Teresa decide di riportare in vita la
vecchia azienda di famiglia. Incrocerà il suo cammino e il suo
progetto con la vicina di casa milanese, la manager Laura, e con
la cugina Lucia, che con il nome di Chitra è esperta di massaggi
e meditazioni. Le altre protagoniste di questa avventura sono
Gloria, una dominante stilista catalana, e la sua assistente
Joelle. Infine ci sono un'analista di laboratorio, Claudia, e la
francese Fanny, "una vecchia barbona che vive di elemosina a
Palermo", un personaggio straordinario che sembra uscito da una
delle migliori penne del realismo magico.
Un romanzo corale al femminile, di solidarietà e sorellanza,
che alimenta la speranza nel cuore di chi legge e che ci invita
a impegnarci per un futuro più rosa, in tutti i sensi.
Domani, 13 settembre, per questo romanzo, Simona Fasulo
riceverà a Pagani (Salerno), nell'ambito della decima edizione
di "Ritratti di territorio", il Premio Anna Contaldi, che ha
visto premiati negli anni scorsi, tra gli altri, Giovanna
Mozzillo e Nicola Vacca.
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