/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Al Parco Verde non ci stanno, 'basta fango su di noi'

Al Parco Verde non ci stanno, 'basta fango su di noi'

"Vogliamo solo normalità". Volontari istallano delle giostrine

CAIVANO (NAPOLI), 26 settembre 2023, 19:03

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Al Parco Verde di Caivano dopo il blitz notturno che ha portato in carcere i nove ragazzini del branco la gente si dice "stupita". Ma quello che si percepisce, in realtà, è insofferenza. I residenti del rione sorto dopo il terremoto del 1980 e destinato ad ospitare gli sfollati di Napoli attaccano: "Solo due degli indagati abitano qui, gli altri sono di Caivano", a marcare una distanza che va ben oltre a quella geografica. E nei confronti dei media, che oggi si sono precipitati, c'è un nervosismo nemmeno troppo velato: "E' quasi un assedio. Questa realtà ormai fa titolo e giornali e tv non si schiodano da qui. Altrove accade di peggio e viene quasi ignorato". Il caso ha voluto che nel giorno degli arresti la Polizia di Stato, come annunciato nei giorni scorsi, abbia allestito lungo i viali del Parco un "villaggio della legalità", con il prefetto di Napoli Claudio Palomba, il questore Maurizio Agricola, il commissario per Caivano Fabio Ciciliano e gli stand delle varie specialità della polizia affollati da un migliaio di studenti delle scuole della zona. Praticamente deserte, invece, le altre strade del rione. Don Maurizio Patriciello, il prete anti clan, parla di "ferite indelebili", riferendosi certo a quanto accaduto di recente al Parco Verde, ma anche in passato. E stigmatizza che qui, in un mese, ovvero da quando lui stesso ha lanciato un appello al premier Meloni, "si sono viste cose che prima non avevamo mai visto". Rafforzati gli organici delle forze dell'ordine e dei docenti, si sta già lavorando alla ristrutturazione dell'ex centro sportivo Delphinia, uno dei luoghi degradati teatro delle violenze. Gli uomini del Genio dell'Esercito stanno lavorando per consentire ai mezzi di entrare e agli specialisti di avviare la bonifica. Nel frattempo si procederà, come ha garantito il prefetto, al censimento delle abitazioni per individuare chi le occupa abusivamente. Due dei ragazzi coinvolti nell'inchiesta vivono nel rione, gli altri a qualche chilometro di distanza ma la gente del posto non vuole che siano indicati tutti come residenti del Parco Verde: "È facile appiccicarci addosso un'etichetta". "Alcuni li conosciamo - dice un uomo di mezza età, che però non vuole rivelare il suo nome - bravi ragazzi che di sera si fermavano a chiacchierare con noi. Non possiamo credere che abbiano fatto quelle cose". Ma parlano anche i familiari delle due vittime attraverso i loro avvocati. "I genitori dei miei assistiti hanno pianto perché finalmente nella loro sofferenza silenziosa hanno incominciato a vedere i primi barlumi di speranza", ha detto l'avvocato di una delle famiglie, mentre quello dell'altra ha chiesto che i genitori vengano "ricongiunti al più presto alla bambina in un ambiente sano lontano da Caivano" e che le forze di polizia facciano ogni sforzo per "prevenire altri crimini". Intanto non si ferma il mondo del volontariato. L'associazione "Un'Infanzia da Vivere", presieduta da Bruno Mazza, proprio oggi al parco Ohama (uno degli agglomerati del rione) ha installato delle giostrine per bambini avute in dono. "Qui una giostra non c'è mai stata negli ultimi 40 anni", dice Mazza. Ed anche questo è un segno di cambiamento.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza