Non luogo a procedere perchè il
fatto non sussiste: si sgonfia, davanti al gup, il caso dei
tamponi commissionati dalla Lazio al laboratorio di Avellino
"Futura Diagnostica" diretto da Walter Taccone.
La vicenda, che risale all'autunno del 2020, in piena
pandemia, prese le mosse dalle controverse analisi su tre
calciatori biancocelesti (Strakosha, Immobile e Lucas Leiva)
risultati negativi ai test del Coronavirus effettuati alla
Futura Diagnostica e dunque scesi regolarmente in campo dopo
aver contratto il Covid. Gli stessi calciatori risultarono però
positivi per l'Uefa e alle analisi effettuate dall'Asl di Roma.
Di qui la successiva inchiesta della procura irpina.
Il gup, in sede di udienza preliminare, ha disposto il non
luogo a procedere per tutti e tre gli indagati: Walter Taccone,
presidente del cda di Futura Diagnostica e gli altri componenti
del Consiglio di amministrazione, il figlio Massimiliano Taccone
e Francesca Di Marzo Capozzi, direttrice sanitaria del centro
diagnostico, nonchè analista che aveva materialmente svolto i
test.
Il pm Vincenzo Toscano aveva chiesto il rinvio a giudizio dei
tre con l'accusa di falso, epidemia colposa e truffa in
pubbliche forniture.
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