"Impensabile e costosissima
un'evacuazione improvvisa e repentina in zona flegrea, così come
previsto dai Piani di emergenza, stimata in oltre 30 miliardi di
euro/annui, con un danno economico sul Pil di almeno l'1%.
Un'evacuazione della zona rossa ed eventualmente gialla per il
rischio bradisismo e vulcanico, che coinvolgerebbe
rispettivamente circa 600mila e 700mila persone, va programmata
razionalmente e progressivamente". Così il professor Antonio
Coviello, docente universitario e ricercatore-economista
dell'Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo
Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che coordina un
gruppo di scienziati e ricercatori di diverse discipline
impegnati nello studio dei rischi da calamità naturali e del
loro impatto economico. Per ultimo anche la pubblicazione di un
libro a carattere scientifico realizzato con una decina di
colleghi dal titolo "I rischi catastrofali. Azioni di
mitigazione e gestione del rischio", scritto insieme con Renato
Somma (INGV), la cui prefazione è firmata da Adriano Giannola,
presidente Svimez, ed edito dal Cnr in "open access" nella
Collana scientifica di "Studi e ricerche per l'innovazione",
diretta dal professor Massimo Clemente, direttore Cnr-Iriss.
"Il rischio vulcanico in Campania - aggiunge Coviello -
coinvolge circa 3 milioni di persone, situate entro 15-20
chilometri da una possibile eruzione. I vulcani principali sono
Vesuvio, Campi Flegrei ed Ischia. Attualmente, il Piano di
emergenza prevede la disseminazione della popolazione della zona
rossa in caso di imminente eruzione, con un'evacuazione
improvvisa costosa e problematica, stimata in oltre 30 miliardi
di euro/anno. In alternativa, una pianificazione razionale ed
evoluta potrebbe risolvere il rischio vulcanico e contribuire a
mitigare la crisi demografica nel Meridione riallocando la
popolazione in aree interne a rischio demografico". "Questo
richiederebbe la creazione di infrastrutture e l'ottimizzazione
dei piani di evacuazione attraverso l'uso di algoritmi avanzati
come reti neurali e Intelligenza artificiale" conclude
l'economista napoletano.
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