Ha fatto in tempo solo a mettere un
piede fuori dal carcere Giuseppe Lo Russo, elemento di di spicco
dell'omonimo clan napoletano, arrestato oggi dalla Squadra
Mobile di Napoli la quale, insieme con la Dda, gli ha contestato
nuove gravi accuse di omicidio aggravato dal metodo mafioso in
relazione a due delitti di oltre trenta anni fa.
Giuseppe Lo Russo - fratello dei collaboratori di giustizia
Mario, Salvatore e Carlo - era detenuto ininterrottamente dal 24
luglio 1998: ha scontato circa 25 anni di reclusione per
associazione camorristica, omicidio, estorsione e reati in
materia di stupefacenti.
La Polizia, su delega della Procura partenopea, dopo averlo
ammanettato, gli ha contestato nuove accuse in relazione ad
altri due omicidi: si tratta di quello di Angelo De Caro, ucciso
il 6 giugno 1990 e di Pasquale Bevilacqua, assassinato il 6
febbraio 1991. Gli inquirenti - che lo tenevano d'occhio - hanno
scoperto che aveva intenzione di sparire dalla circolazione. Per
questo gli è stato notificato un provvedimento di fermo.
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