Tegole identiche a quelle antiche
(romane), ma fotovoltaiche, alimentano al 70 per cento
l'impianto di illuminazione di uno dei gioielli di maggior
valore del Parco Archeologico di Pompei, la Villa dei Misteri.
Qualche ora fa i primi turisti hanno potuto ammirare il ciclo
di affreschi dei "riti Misterici" ancora allo studio degli
archeologi per il loro significato. "Vanno studiati i dettagli
ma forse di misterioso non nascondono nulla se non la
rappresentazione di un matrimonio, perché questa sala è proprio
accanto al cubicolo, la camera da letto", spiega il direttore
generale del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel. "Ora, con
questa illuminazione, sarà possibile anche al visitatore
soffermare la propria attenzione sui dettagli degli affreschi,
non solo agli studiosi. Si potrà guardare bene di giorno. Ma
pensiamo già ad aperture serali a dicembre, con altri eventi".
Zuchtriegel ha detto anche che "da sola questa Villa
pompeiana, scoperta nel 1909, vale il riconoscimento Unesco" e
che presto si procederà con lo scavo dell'ala ancora interrata
che costituisce l'ingresso della Villa che dava sulla strada.
La Villa dei Misteri è solo una parte del progetto Grande
Pompei che Zuchtriegel illustra oggi alla stampa: un parco
diffuso di cui fanno parte le aree archeologiche di Pompei,
Boscoreale, Oplontis e Stabia e tutto il territorio circostante.
Sono previsti un unico biglietto, valido per tre giorni,
percorsi di visita integrati e navette gratuite per i
visitatori, che collegano tutto il giorno i siti. Riaprono
l'Antiquarium di Boscoreale, con una sala dedicata agli scavi in
corso nella villa suburbana di Civita Giuliana e il carro
cerimoniale rinvenutovi nel 2021, e le ville di Stabia.
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