/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

In cella registrava video su Tik Tok, condannato a 13 mesi

In cella registrava video su Tik Tok, condannato a 13 mesi

Sinappe: "Una piaga i telefoni cellulari nelle carceri"

NAPOLI, 17 ottobre 2023, 21:28

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Ieri pomeriggio era stato sorpreso dalla Polizia penitenziaria mentre pubblicava un video su Tik Tok all'interno della propria cella, utilizzando uno smartphone detenuto illecitamente. Arrestato in flagranza di reato è stato condannato oggi per direttissima a 13 mesi di reclusione con rito abbreviato. Lo rende noto il sindacato di Polizia penitenziaria Sinappe, secondo cui "è ormai una piaga il fenomeno dei cellulari nelle carceri".
    "Nonostante sia diventato un reato perseguibile penalmente, i detenuti non sembrano avere timore delle conseguenze giudiziarie, continuando ad avere pericolosi contatti con l'esterno", affermano il segretario generale aggiunto del sindacato, Luigi Vargas, e il segretario regionale Pasquale Gallo. "Bisogna prendere atto di questo diffusissimo fenomeno - proseguono - e applicare pene severe. In effetti l'utilizzo di smartphone in carcere, oltre a mettere in pericolo la sicurezza degli istituti penitenziari, potrebbe facilitare tentativi di evasione o di gestione di traffici illeciti, permettendo alle organizzazioni criminali di proliferare nelle loro attività illegali anche dando ordini dal carcere. Servono sanzioni severe ed efficaci sia dal punto di vista penale che disciplinare. Ma occorre investire anche sul fronte della prevenzione con tecnologie in grado di schermare il collegamento alla rete internet rendendo così di fatto inutilizzabili gli smartphone introdotti illegalmente. Un plauso alla Polizia Penitenziaria di Secondigliano che, ancora una volta ha dato prova di indiscusse capacità professionali e operative".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza