Cinque anni di inferno,
vissuti - da quando era appena tredicenne - sotto le costanti
minacce e vessazioni condotte dal padre e dal fratello, che
l'avevano ridotta (lei, unica "donna" del nucleo familiare) ad
una condizione di totale sottomissione, costretta a badare alle
sole faccende domestiche. Poi, dopo l'ultimo episodio di
violenza, la possibilità di rifugiarsi in una comunità protetta
e, nonostante la volontà della ragazza di non denunciare, la
svolta con l'arresto dei due.
Arresto arrivato oggi ad opera dei carabinieri della stazione
di Poggiomarino (Napoli), che hanno dato esecuzione ad
un'ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere
emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta
della Procura. I due sono accusati di maltrattamenti in famiglia
ai danni di una minore e lesioni personali aggravate.
Le indagini hanno permesso di accertare che, da almeno cinque
anni, la ragazza sarebbe stata vittima, con cadenza quotidiana,
di condotte vessatorie, intimidatorie e soprattutto di violenza
fisica ad opera dei due familiari. Sono stati ricostruiti
numerosi episodi di violenza ai danni della giovane, delineando
il contesto di degrado in cui si è sviluppata la vicenda: la
minore, fin dall'età di 13-14 anni, sarebbe stata costretta ad
occuparsi di tutte le faccende domestiche e sarebbe stata
vittima di aggressioni, anche violente, da parte del padre e del
fratello quando erano "insoddisfatti" del suo operato.
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