Al Csm va in tilt il sistema
elettronico di voto e un consigliere si ritrova tra gli
astenuti, proprio mentre il suo voto a favore di un candidato a
un incarico semi-direttivo sarebbe stato determinante per una
nomina che si gioca sul filo di lana. Risultato: i lavori del
plenum, appena cominciati, vengono sospesi e riprenderanno nel
primo pomeriggio dopo che sul caso si sarà espressa la
Commissione regolamento.
La nomina al centro del caso è quella di un presidente di
sezione al tribunale di Napoli, che aveva già spaccato a metà la
Commissione Direttivi tra due candidati: Antonio Attanasio e
Giovanni Scotto Di Carlo, entrambi giudici nello stesso
tribunale. In base al voto elettronico sarebbe quest'ultimo a
tagliare il traguardo con 15 sì, contro i 14 andati al suo
concorrente. Ma uno dei votanti, il consigliere togato Roberto
Fontana, interviene subito per far mettere a verbale che il suo
sostegno a favore di Attanasio è stato trasformato in astensione
dal sistema con un rapido cambio di luci, da verde a bianco. Un
problema non da poco perchè se il suo voto fosse stato computato
correttamente, si avrebbe un altro esito visto che nei casi di
parità prevale il candidato più anziano, in questo caso
Attanasio.
Dopo un'ampia discussione informale in cui alcuni
consiglieri chiedono di procedere a una nuova votazione, mentre
altri insistono sulla necessità di ancorarsi al risultato
elettronico , il vicepresidente Fabio Pinelli decide di
sospendere i lavori e investire la Commissione Regolamento . Il
nodo da sciogliere è se si debba procedere a una nuova conta sui
due candidati o invece si debba considerare comunque valido
l'esito del voto elettronico.
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