"C'è da vergognarsi per quello che
sta accadendo al Teatro San Carlo. In un Paese normale si
sarebbe già dimesso il ministro della Cultura, tra una cerimonia
e l'altra. È una vergogna". Lo ha detto il presidente della
Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della diretta
facebook. "Stiamo distruggendo l'immagine del Teatro - ha
aggiunto De Luca - non si può continuare a gestire il San Carlo
come una bottega di famiglia. Che peccato. Vedremo di seguire
nei prossimi mesi e anni con l'attenzione necessaria sperando
che si convincano tutti a fare le persone serie e ad avere una
gestione dei bilanci rigorosa e non di famiglia".
Contro la presa di posizione di De Luca insorge FdI, secondo
cui a vergognarsi dovrebbe essere lui. E' "incredibile che
chieda le dimissioni di Sangiuliano quando a dimettersi dovrebbe
essere il governatore per le scene da lager dell'Ospedale
Ruggi", afferma il senatore Antonio Iannone, commissario
regionale di FdI in Campania. "Si sa - aggiunge - che De Luca è
un moralista senza morale e ormai sembra quel pianista che
continua a suonare mentre il Titanic affonda. È rimasto solo
nelle sue convinzioni secondo le quali può permettersi di
raccontare bugie anche a se stesso".
Secondo Michele Schiano Di Visconti, deputato e coordinatore
provinciale di FdI a Napoli, "l'attacco scomposto" del
governatore al ministro "segna uno dei punti più tristi della
epopea tragicomica di questo personaggio macchiettistico, ormai
senza un briciolo di senso della misura e delle Istituzioni.
Proprio lui parla di bottega di famiglia, fingendo di
dimenticare di aver piazzato il rampollo alla Camera dei
Deputati. Il suo partito lo ha scaricato, la sua maggioranza non
lo sopporta più, la popolazione lo considera una specie di
dittatorello sudamericano o, nel migliore dei casi, un
personaggio da cabaret. Si dovrebbe solo vergognare".
Duro anche il deputato Marco Cerreto. "Il padre padrone dei
fondi pubblici regionali, che ha messo in crisi il Mercadante ed
il San Carlo manipolando a suo piacimento i contributi previsti,
si permette di parlare di gestione di 'bottega'. Proprio lui -
afferma Cerreto - che utilizza i finanziamenti con decisioni
personali per amici e clienti".
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