Se nel testo teatrale Shakespea Re di
Napoli, piccolo capolavoro degli inizi di drammaturgo e regista
di Ruggero Cappuccio, presentato nel 1994 al festival di
Sant'Arcangelo, tutta l'illusione, a dar vita alle apparenze e
all'immaterialità dei sogni e dei propri bisogni è la parola, la
parola artistica e poetica in versi giocati sulla reinvenzione
di un napoletano barocco e recitati da Claudio Di Palma e Ciro
Damiano, nell'omonimo film presentato alla Festa del Cinema di
Roma, firmato dallo stesso Cappuccio e Nadia Baldi, è ovviamente
l'immagine a prevalere.
Tutto quello che Desiderio, appena sbarcato a Posillipo al
ritorno dall'Inghilterra, ci rendeva vivo raccontandolo,
evocandolo con la verità della recitazione ora è
didascalicamente rappresentato e lo vediamo.
Non è un tradimento, naturalmente: è altra cosa da quello
spettacolo e quel testo, quella storia narrata a Zoroastro dal
suo amico Desiderio, trascinato sulla riva in seguito al
naufragio della nave proveniente da Londra che, dopo la prima
voluta da Leo De Berardinis nel 1994 ha girato con grande
successo decine di teatri ed è stato pubblicato da Einaudi nel
2002, con l'introduzione di Roberto De Simone.
Desiderio di Alessandro Preziosi è una vera sorpresa come
Zoroastro di Giovanni Esposito e lo Shakespeare di Jacopo
Rampini con Emanuele Zappariello Desiderio giovane, cui si
aggiungono il Don Gaetano di Peppe Servillo, il Vicere di Elio
De Capitani e poi Fulvio Cauteruccio e Nando Paone, tutti
aiutati nel gioco tra favola e realtà dai bei costumi di Carlo
Poggioli. Il film è una produzione Teatro Segreto e Artimagiche
film e dovrebbe arrivare in sala a febbraio.
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