Andrea Arrigoni, il trapper Shiva,
"non ha mai voluto ferire e tantomeno uccidere qualcuno. Ha solo
reagito a delle aggressioni". Lo sottolineano gli avvocati
Daniele Barelli e Marco Campora, difensori di Arrigoni,
destinatario di due misure cautelari emesse a Milano e Ascoli
Piceno perchè ritenuto responsabile di altrettante aggressioni.
"Il nostro assistito - affermano i legali - ha reso ampi
interrogatori di garanzia nel corso dei quali, rispondendo a
tutte le domande del giudice, ha fornito la sua versione dei
fatti. Ci preme evidenziare che Shiva ha con forza sottolineato
che, come in verità emerge a nostro parere anche dagli atti, la
sua intenzione non è mai stata quella di uccidere o ferire
gravemente qualcuno ma di aver sparato, verso il basso e
procurando esclusivamente lievissime lesioni, solo come reazione
alla grave e allarmante aggressione di cui era stato vittima
pochi istanti prima (aggressione a seguito della quale Arrigoni
ha riportato la frattura della mandibola)". "Peraltro -
proseguono i due legali - non è purtroppo l'unica aggressione
che il rapper milanese ha subito negli ultimi mesi in cui
numerosi sono stati gli episodi di violenza di cui l'artista è
stato vittima e che comprensibilmente hanno generato in lui uno
stato di grave turbamento. Il nostro fondato auspicio è che già
nei prossimi giorni dinanzi al Tribunale della Libertà il fatto
possa essere riportato entro il perimetro giuridico corretto,
escludendo che vi fosse volontà omicidiaria".
"Shiva - concludono gli avvocati Barelli e Campora - sta bene
e nonostante tutto è sereno e spera di poter ricominciare presto
la sua attività artistica".
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