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'Effetto Doppler', l'arte contemporanea in mostra a Napoli

'Effetto Doppler', l'arte contemporanea in mostra a Napoli

L'arte e il cambiamento apparente nell'opera di Gilda Pantuliano

08 novembre 2023, 19:37

Redazione ANSA

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Mal d 'Africa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mal d 'Africa - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mal d 'Africa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Si inaugurerà il 10 novembre alle 18:30 presso la Galleria Spazio 57 in Via Chiatamone, 57 a Napoli “Effetto Doppler”, mostra d’arte contemporanea a cura di Melania Fusaro e Simona Oliviero. “La connessione tra l’Effetto Doppler e l’Arte si rivela attraverso la logica del cambiamento apparente. Percezione, Prospettiva e Proiezione - spiega Oliviero - sono le tre caratteristiche che consentono di ipotizzare la presenza di un 'Effetto Doppler' anche nelle Arti Visive perché, proprio come la frequenza delle onde, un oggetto può sembrarci di forma e dimensione diverse in base alla prospettiva dalla quale è osservato, ma è un cambiamento apparente. La Mostra 'Effetto Doppler' vuole essere un invito ad osservare ciò che ci circonda in modo più approfondito; in questo l’Arte rappresenta lo strumento più di impatto, in grado di invogliare il fruitore ad un’osservazione più complessa e ragionata. L’esigenza di proporre profili stilistici diversificati, nasce proprio dalla ricerca mirata al raggiungimento delle frequenze percettive più composite, con l’attenzione, ovviamente, a non disturbare l’armonia del cambiamento apparente". Effetto Doppler vedrà in esposizione le opere di trentuno artisti, tra i quali Gilda Pantuliano. L'eco artista proporrà per la prima volta a Napoli un lavoro di “Parole in luce”, originale ricerca artistica realizzata con le pagine - o parti di esse - ancora leggibili recuperate da vecchi libri irrimediabilmente compromessi a causa dell’umidità e destinati al cassonetto, in piena coerenza con la propria vocazione ambientalista. Le pagine vengono dipinte, ritagliate e assemblate seguendo le suggestioni del testo con il quale, di volta in volta, l’artista interagisce in un viaggio a ritroso alla ricerca della propria memoria e di quella collettiva, della quale i libri costituiscono patrimonio insostituibile. Una riflessione sul destino della carta stampata nell’era della digitalizzazione del sapere ma anche sull’importanza del riciclo del materiale cartaceo in una società che vede sempre minori lettori e sempre maggiori tonnellate di carta stampata mandata al macero. Una dichiarazione di amore verso la lettura, pratica da salvaguardare e incentivare presso le giovani generazioni per scongiurare il rischio di un impoverimento culturale irreversibile. Dal lavoro in esposizione, l’installazione su tela “Mal d’africa”, traspaiono numerose suggestioni, chiavi di lettura, citazioni letterarie, artistiche e musicali. A partire dal titolo e dalla nostalgia, quel “qualche cosa di astratto si impossessava di me” in comune con l’omonimo brano di Franco Battiato. Il pensiero dell’artista si rivolge al suo passato, ai dopo pranzo domenicali quando, cullata dai rumori di cucina, si riposava leggendo il romanzo di Karen Blixen, “La mia Africa”, le quali pagine sono state tinte con spezie e pigmenti naturali per poi essere ritagliate a strisce sottili e montate su una sorta di stele nera a mo’ di collare etnico, tipico delle etnie Turkana e ‘Ndebele che abitano il Kenia, luogo in cui è ambientato il romanzo, tra le piantagioni di caffè della baronessa danese. Il colore e la bevanda sono richiamati nel fondo bruno dell’opera, dipinto con fondi di caffè miscelati al colore, che affiora fra migliaia di filamenti colorati disposti a fasce curve cromatiche alternate, una citazione dell’abito della zingara nel celebre dipinto ambientato nel deserto africano “La zingara addormentata” di Henri Rousseau il Doganiere. “Mal d’Africa” richiama felicemente il tema della collettiva, l’Effetto Doppler: è un’opera che muta al mutare del punto di vista dell’osservatore che ne coglierà pieni e vuoti, volumi colorati o fondo delle tele in base all’altezza e all’angolazione del proprio punto di vista ma il cambiamento è apparente e l’opera dell’artista testimonia una solida e sapiente ricerca artistica che offre interessanti spunti di lettura e riflessione. “La raffinatezza di tecniche mirabilmente delicate e sapienti, quali il collage, il papier collè, la cartapesta, la guaches e l’utilizzo, insieme ad acrilici, di pigmenti, spezie, fondi di caffè, rendono queste opere seducenti, esse s’impongono all’attenzione dell’osservatore che ne è attratto anche da un punto di vista tattile. In un mondo ove impera il virtuale, Gilda propone, con fermezza, la malia della tangibilità, la bellezza della materia in arte; in una contemporaneità volta all’autoreferenzialità, Gilda propone il rispetto per l’unicità della Natura; in un quotidiano sempre più povero di lemmi e vocaboli, Gilda dona l’amore per la lettura, salvandoci dal pericoloso inverno dello spirito”, sottolinea il critico d'arte Antonella Nigro. La collettiva sarà visitabile fino al 24 novembre, martedì-venerdì dalle 15.30 alle 19.30, il sabato dalle 10 alle 19.30. Al vernissage interverranno Lorenzo Iorio, assessore al Turismo, attività produttive e legalità II Municipalità, Piero Sabbarese, consigliere comunale di Ercolano e Florinda Verde, assessore all’ambiente di Portici.

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