Sotto l'effetto della cocaina
diventava ancora più aggressivo di quanto lo fosse abitualmente.
Oltre a violentarla, minacciava di morte la compagna urlandole
frasi del tenore "tu la serenità la ritroverai sotto terra" e
più volte ha alzato le mani al punto da ferirla e farla finire
in ospedale. Picchiava anche i loro tre figli di 11, 10 e 7
anni, "terrorizzandoli" e costringendoli a "scattare come
soldatini" quando non gli ubbidivano. Inoltre, senza ragione,
prendeva a bastonate il loro cane, seviziandolo e riducendolo in
condizioni drammatiche.
E' stata un susseguirsi di violenze, andate avanti per oltre
un decennio, quelle che oggi hanno portato il Tribunale di
Milano a condannare un quarantenne di origini campane ma che
risiede nel milanese a 12 anni di carcere con le accuse di
violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni nei confronti della
convivente, dei loro bambini, della suocera e anche di uno dei
circa 20 pitbull che aveva preso con l'ambizione, presto
naufragata, di aprire un allevamento di cani
I giudici della quinta sezione penale che hanno anche
disposto una provvisionale di 50 mila euro, 20 per la compagna e
10 mila per ciascuno dei ragazzini, hanno in sostanza accolto la
richiesta del pm oggi in udienza Giovanni Tarzia, il quale nella
sua requisitoria ha riscostruito una vicenda famigliare
drammatica in cui a farla da protagonisti sarebbero stati i
soprusi, le botte, le umiliazioni e il disprezzo.
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