/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Fu dato alle fiamme, per periti 'morto dopo estesa infezione'

Fu dato alle fiamme, per periti 'morto dopo estesa infezione'

Difesa, 'vittima aveva il sistema immunitario compromesso'

NAPOLI, 14 novembre 2023, 17:57

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Aveva il sistema immunitario gravemente compromesso, in seguito ad una patologia pregressa, Nicola Liguori, il 29enne deceduto lo scorso 7 maggio in un letto d'ospedale dove era finito il primo luglio 2022, dopo che Pasquale Pezzella gli aveva dato fuoco su una panchina di Frattamaggiore, in provincia di Napoli. Non solo. Mentre era ricoverato e particolarmente esposto al pericolo di infezioni a causa delle profonde lesioni causate dalle fiamme, Liguori ha ricevuto la visita di una parente - senza alcun dispositivo di protezione individuale - che si è anche scattata un selfie. Ad evidenziare queste due circostanze, oggi a Napoli, sono stati gli avvocati Ferdinando Pellino e Marcella Monaco, legali dell'imputato che risponde di omicidio volontario aggravato davanti ai giudici della Corte di Assise di Napoli (presidente Lucia La Posta) la quale ha annunciato accertamenti sulla foto, peraltro pubblicata sui social.
    L'udienza è stata incentrata perlopiù sulle deposizioni dei tre medici che hanno eseguito i controlli e poi l'autopsia sulla vittima: tutti hanno evidenziato - rispondendo alle domande del pm Alberto Della Valle - che a causare la morte di Liguori è stata una imponente sepsi che ha coinvolto diversi organi, un'infezione estesa e letale determinata dalla elevata vulnerabilità a cui la vittima era esposta.
    Dal luglio 2022 al maggio 2023 Liguori è passato per ben cinque strutture sanitarie (tra cui il Centro Grandi Ustionati del Policlinico di Bari) e da un peso iniziale di 95-96 kg ai 46-47 di quando è deceduto. Le sue condizioni di salute sono state altalenanti: ci sono stati miglioramenti ma sempre in un quadro di precarietà latente come hanno poi dimostrato le diverse involuzioni registrate.
    L'ultimo testimone dell'accusa ascoltato è stato il perito Pasquale Gargiulo delegato a trascrivere tre file audio-video contenenti l'interrogatorio della vittima eseguito dalla polizia giudiziaria. Nella prossima udienza, fissata per il 22 novembre, è previsto che venga ascoltato l'imputato.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza