Nessuna delle donne che hanno
denunciato i propri partner violenti ha subìto aggressioni o
tentativi di aggressione quando aveva sul polso lo smartwatch di
"Mobil Angel". Il dato, che riguarda la città di Napoli, è
emerso nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella
sede del comando provinciale dei carabinieri di Napoli.
L'incontro è stato indetto per illustrare i risultati
ottenuti nella lotta alla violenza di genere grazie
all'introduzione di questo sistema di prevenzione, attualmente
in funzione a Napoli, dove è stato sperimentato, oltre che a
Milano e Torino. "Mobil Angel" è nato nel 2018 grazie alla
sinergia che ha visto protagonisti Carabinieri, Procura,
Fondazione Vodafone Italia e Soroptimist International.
Attualmente, solo tra Napoli e provincia, sono 15 gli orologi
"anti violenza" a disposizione di chi, secondo una valutazione
dei magistrati in forza alla sezione Fasce Debole della Procura
di Napoli (coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello
Falcone) si trova esposta al rischio di un'aggressione.
L'orologio di Mobil Angel - è stato spiegato nel corso
dell'incontro - è collegato a uno smartphone che, a sua volta, è
in costante contatto con una centrale d'ascolto dei carabinieri:
a Napoli è stata messa in funzione nella caserma Pastrengo, sede
del comando provinciale. Se la donna che lo indossa si dovesse
sentire in pericolo può lanciare un allert premendo il tasto
rosso dell'orologio. Il segnale viene recepito dai carabinieri
che subito geolocalizzano la vittima. La centrale si mette
subito in contatto con l'utilizzatrice per chiedere conferma.
Non solo. L'orologio è in grado di rilevare anche variazioni
anomale del battito cardiaco e della postura (come, per esempio,
quando si riceve uno schiaffo) e lanciare l'allert
autonomamente. Ad ogni allarme lanciato, però, corrisponde un
contatto immediato con la probabile parte offesa.
Anche lo smartphone a cui è collegato l'orologio può,
attraverso un'app, lanciare un SOS alla centrale. "L'arma dei
carabinieri - ha detto il comandante provinciale di Napoli
generale Enrico Scandone - ha voluto cogliere al volo questa
opportunità, che potenzia la prevenzione nella speranza che sia
sempre meno necessaria la repressione".
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