Come si torna ai classici? In quale
modo ci si può riagganciare alla letteratura che ci ha preceduti
e portarla in palcoscenico? Che senso ha far rivivere una cosa
scritta duemila anni prima? Da qui ecco i 'Classici Sovversivi',
sei incontri su mito, epos e tragedia a cura di Valeria
Parrella, che prenderanno il via domani, 21 novembre (ore 19),
nel Teatro Nuovo di Napoli. 'Classici Sovversivi' è il format
che la drammaturga, scrittrice e giornalista partenopea ha
inventato e condotto per sette anni al Salone del Libro di
Torino, ed ora arriva a Napoli per sei appuntamenti di martedì,
programmati fino ad aprile 2024. "Il titolo - si sottolinea -
racconta quanto ciò che è classico, archetipico, e che venga
dall'epica, dal mito o dalla tragedia, è universale e risorge
nell'umanità. Ci indica la strada, perché è la strada di chi è
venuto prima di noi, e a noi non resta che riconoscerla e
percorrerla". I classici sono sovversivi perché "aprono la
mente, indicano nuove vie e dimostrano che non esistono tabù,
morali, religioni da non poter essere rimessi in discussione".
L'appuntamento inaugurale sarà con Antigone, una ragazzina
che sfida un tiranno e che dimostra come si possa scegliere fino
in fondo senza temere. Martedì 19 dicembre sarà la volta di
Euridice e Orfeo, che raccontano di come sono intrecciati amore
e morte, di come l'uno sia l'antidoto all'altro. È programmato
per martedì 9 gennaio l'incontro con Eros, il desiderio,
"erroneamente tradotto come amore, che permette di abbandonarci
a ciò che davvero siamo, fuori dalle convenzioni". Martedì 13
febbraio incontro con Tiresia l'indovino cieco, chi meno vede è
colui che più vede, ed è protagonista della prima transizione di
genere della storia. Ad Apollo e Re Mida, che si sfidano in nome
dell'arte, accadono cose magiche che raccontano molto
dell'indole umana. L'appuntamento è per martedì 5 marzo.
L'ultimo appuntamento, martedì 9 aprile, è con Le Troiane,
rappresentanti del pianto di tutte le donne maltrattate.
"Classici Sovversivi - evidenzia Parrella - è viaggio per
addentrarsi lungo il sentiero perennemente attuale del mito
tragico. Un percorso per non sentirsi perduti di fronte alla
vita".
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