Con una rivelazione ha gettato
un'ombra su uno dei testimoni della tragedia che lo vede ora
imputato per omicidio volontario aggravato, Pasquale Pezzella,
il carpentiere Pasquale Pezzella, ritenuto dagli inquirenti
l'assassino di Nicola Liguori, il 29enne deceduto lo scorso 7
maggio in un letto d'ospedale per le conseguenze delle gravi
ustioni che aveva su oltre il 50% del corpo.
Lesioni profonde causate dalle fiamme che gli erano state
appiccate con la benzina, a Frattamaggiore, nel Napoletano, la
notte tra il 30 giugno e primo luglio 2022, mentre, su una
panchina, stava effettuando una video chiamata.
L'imputato, rispondendo alle domande che gli sono state rivolte
nell'aula 114 del Tribunale di Napoli, ha rivelato una
circostanza acquista dalla moglie alcuni mesi fa, una frase che
poi la consorte gli ha comunicato durante un colloquio in
carcere.
"Un giorno - ha raccontato Pezzella - mia moglie è stata
avvicinata in strada dal figlio del testimone il quale le ha
detto di essere dispiaciuto del fatto che il padre non avesse
detto la verità durante il processo".
Il processo a cui è stato fatto riferimento in quel frangente è
quello per il tentato omicidio di Pezzella, avviato quando lui
era ancora vivo, e poi interrotto con la sua morte per fare
posto al procedimento ora in corso davanti alla Corte di Assise
di Napoli (presidente Lucia La Posta).
Il padre di quell'uomo è lo stesso che quella sera d'estate,
secondo il racconto fornito da Pezzella, scese in strada con lui
dopo avere udito le grida di dolore e di aiuto di Liguori.
Entrambi si prodigarono per spegnere le fiamme che ancora
avvolgevano la panchina quando Liguori, mezzo nudo, e con
evidenti segni di bruciature, si era allontanato dal quel posto,
dirigendo verso casa.
A fare luce su questa circostanza sarà, in occasione della
prossima udienza, proprio quel testimone, convocato dagli
avvocati Fernando Pellino e Marcella Monaco, legali di
Pezzella, per il 5 dicembre. Insieme con lui sono stati
convocati per la stessa data anche la moglie, un altro vicino di
casa (che al giudice disse di avere visto in strada quella notte
solo la vittima), e la moglie dell'imputato.
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