L'Orto Botanico dell'Università
degli Studi di Napoli Federico II ha un albero in più. È il
Mirto di Giulia. In occasione della XIII edizione della "Festa
dell'albero", è stato piantato un albero di mirto e osservato un
minuto di silenzio in memoria di Giulia Cecchettin, giovanissima
vittima di femminicidio. La manifestazione, coordinata dalla
dottoressa Rossella Muoio, si è svolta all'Orto Botanico alla
presenza di 300 studenti, una piccola rappresentanza degli
istituti scolastici che partecipano alla "X Rassegna del
Cineforum del CLA per le scuole", progetto a cura del Centro
Linguistico di Ateneo della Federico II, coordinato dalla
dottoressa Fabrizia Venuta.
Gli studenti presenti hanno poi dato vita a un flashmob
durante il quale hanno abbracciato gli alberi situati intorno al
mirto.
La parola "mirto" evoca il nome di Myrsìne una fanciulla
attica uccisa secondo la leggenda da un giovane da lei vinto nei
giochi ginnici e poi trasformata in arbusto dalla dea Atena.
Simbolo di pace, purezza e amore, "il mirto di Giulia esprimerà
per sempre la condanna di questo come di tutti i femminicidi,
nella speranza che le ragioni che hanno armato la mano del suo
carnefice siano combattute e vinte dagli stessi ragazzi che lo
hanno piantato".
Profondamente colpiti dalla drammatica vicenda che ha
riguardato la studentessa Giulia Cecchettin, laureanda
dell'Università di Padova, alla Federico II si è deciso, in
queste settimane, di far cominciare con un minuto di ritardo le
sedute di laurea. Chiedendo a tutti i presenti un minuto per
riflettere. Alla memoria di Giulia Cecchettin è dedicato il
seminario in programma il 28 novembre, alle 8.30, organizzato
dal Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, la
valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le
discriminazioni. Propone riflessioni sulle matrici culturali
della violenza e sulle sue nuove declinazioni nel web.
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