Il Tribunale di Avellino ha disposto il trasferimento dai domiciliari al carcere per l'ingegnere Gianluca Formisano, imputato, insieme con altre 20 persone, nel processo sul coinvolgimento del clan avellinese Nuovo Partenio nelle procedure per le aste.
I giudici hanno risposto l'aggravamento della misura cautelare nei confronti del professionista dopo il deposito da parte del sostituto procuratore della Dda Henry John Woodcock di alcune conversazioni - acquisite dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli - dalle quali emergerebbe il condizionamento di due testimoni, Ciriaco De Nardo e Caterina De Nardo, padre e figlia, da parte di Formisano.
In particolare, sarebbe emersa da una intercettazione ambientale in cui a conversare sono padre e figlia un'offerta di denaro e di altre utilità in relazione "alla procedura d'asta indicata nell'imputazione".
Non solo. La Di Nardo si sarebbe anche recata a casa di Formisano, che era ai domiciliari e che quindi non poteva intrattenersi con persone diverse dai componenti la sua famiglia. La comunicazione tra di loro era frequente e i due, sempre secondo l'accusa, avrebbero addirittura preparato la versione dei fatti da rendere davanti ai giudici in occasione dell'interrogatorio che si è tenuto il 16 settembre 2022. Ad accompagnare il professionista dall' abitazione dove era ai domiciliari al carcere sono stati i carabinieri di Serino.
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