Intesa Sanpaolo ha presentato alle
imprese campane, calabresi e siciliane le opportunità di
sviluppo e fidelizzazione sui mercati di Romania, Ungheria e
Slovacchia. Un appuntamento tenutosi nell'ambito del roadshow
dedicato al programma sinergico tra l'International Subsidiary
Banks Division (ISBD) e la Divisione Banca dei Territori (BDT),
con l'obiettivo di potenziare ulteriormente le opportunità di
business cross-border delle mid-corporate che operano nei 12
Paesi in cui le banche commerciali del Gruppo sono presenti,
dall'Est Europa al Nord Africa. Il programma, che contribuisce
a rafforzare il posizionamento di Intesa Sanpaolo come banca di
riferimento e partner a lungo termine per le imprese, fa leva su
modelli operativi sinergici del Gruppo e prevede un aumento
delle linee di finanziamento e dell'offerta di prodotti e
servizi dedicati all'internazionalizzazione, con il
coinvolgimento di Intesa Sanpaolo Bank in Romania, CIB Bank in
Ungheria e VUB Banka in Slovacchia. Durante l'incontro sono
state illustrate alle imprese clienti della Direzione Regionale
Campania, Calabria e Sicilia guidata da Giuseppe Nargi, le
opportunità offerte dai mercati rumeno, ungherese e slovacco,
previsioni di crescita positive, progressivo aumento della
capacità di attrarre investimenti esteri, benefici derivanti da
re-shoring e near-shoring, stanziamenti di fondi europei,
programmi di privatizzazione governativi, prospettive di
ammodernamento delle reti infrastrutturali e dei trasporti,
sviluppo del tessuto industriale e disponibilità di risorse
naturali e agricole. Queste le potenzialità delle geografie
europee interessate dal lancio di questa prima iniziativa che
prevede anche la possibilità per le imprese di confrontarsi
singolarmente con il team delle banche estere coinvolte in ogni
momento.
Secondo la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nel
2022 l'interscambio commerciale tra la Campania e Romania,
Slovacchia e Ungheria ha raggiunto 870 milioni di euro. Le
esportazioni sono state pari a circa 342 milioni, mentre le
importazioni sono state oltre 528 milioni, per un saldo
commerciale negativo di quasi 187 milioni di euro.
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