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Mazzarri riparte dal 4-3-3, "ora giochiamo fino alla morte"

Mazzarri riparte dal 4-3-3, "ora giochiamo fino alla morte"

Contro l'Atalanta Osimhen in panca. 'Io bollito? Se è buono...'

NAPOLI, 24 novembre 2023, 21:18

Redazione ANSA

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MAZZARRI PRONTO ALLA PRIMA, IL SUO NAPOLI ALL 'ESAME ATALANTA - RIPRODUZIONE RISERVATA

MAZZARRI PRONTO ALLA PRIMA, IL SUO NAPOLI ALL 'ESAME ATALANTA - RIPRODUZIONE RISERVATA
MAZZARRI PRONTO ALLA PRIMA, IL SUO NAPOLI ALL 'ESAME ATALANTA - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tornare a Napoli con il sorriso, la voglia di "tornare a vincere" alla guida di una squadra che, ammette, è la più forte che ha mai avuto. Walter Mazzarri si presenta combattivo e pronto nella sua nuova avventura sulla panchina del Napoli che ritrova dieci anni dopo i quattro già trascorsi in azzurro. Ad attenderlo una squadra da risvegliare - dopo la breve e infelice stagione di Rudi Garcia - e un poker di match durissimi, che comincia domani con l'Atalanta e proseguirà poi con Real Madrid, Inter e Juventus, tutto in 14 giorni.
    Il tecnico azzurro arriva però senza paura, cominciando dall'ironia che riserva a chi gli dà del 'bollito': "Se è buono - dice - lo mangio anche io. Ma sono talmente esperto che non rispondo a questa sciocchezza. Ho studiato tanto in questi anni, so che il calcio è molto cambiato negli ultimi tre-cinque anni e so anche che una squadra non abituata a vincere lo scudetto quasi fisiologicamente paga qualcosa. I calciatori si sentono forti e magari non rincorrono più l'avversario, ora devo far capire ai ragazzi che non si sottovaluta niente".
    Basta vedere il Napoli del pari contro l'Union Berlino, o quello del ko contro l'Empoli: serve ritrovare la squadra che lavora davvero tutta unita, non solo affidandosi alle qualità dei singoli, ma Mazzarri non rimprovera nulla al suo predecessore Garcia: "Io subentro ad un allenatore che ha un curriculum e non lo criticherò mai", dice.
    "Io da allenatore - spiega - sono nato per soffrire. Ci aspettano quattro partite difficili e importanti, in un momento delicato, ma sono andato sempre bene quando mi sono buttato nell'avventura senza paura. Ora non puoi pensare agli obiettivi di stagione. La prossima partita è con la morte, dare tutto per i 90', risolvendo gli eventuali problemi che ci sono nella squadra che sto capendo, perché il Napoli lo vedevo in tv ma se non alleni non hai la percezione perfetta della squadra e del singolo giocatore. Lo scudetto? Se non si ricomincia a rivincere, come pensi allo scudetto? L'ultima è stata persa e siamo a 10 punti dalla vetta".
    C'è tanto realismo nel tecnico che al suo arrivo ha dovuto fare i conti con le convocazioni nelle varie nazionali potendo allenare solo quelli che non sono partiti e che nelle ultime sedute ha ritrovato le stelle, a partire da Osimhen, tornato ad allenarsi oggi insieme a Meret e Zielinski ma che domani a Bergamo partirà dalla panchina.
    Mazzarri non rivela la sua prima formazione ("lo sapete che non do vantaggi a un grande allenatore come Gasperini" dice), spiegando però che parte con il 4-3-3 del Napoli, senza tornare per ora al suo amato 3-4-3: "In un anno e mezzo - spiega - ho studiato, non so ora se giocherò sempre nello stesso modo ma ovviamente con una squadra che ha dato spettacolo si comincia come giocava, poi vedremo di partita in partita".
    C'è entusiasmo e la volontà di far tornare il sorriso sul volto dei tifosi e del patron De Laurentiis, che Mazzarri spiega essere diventato un amico dopo un paio di anni di freddo dopo l'addio. Ma ora c'è il presente, con Osimhen che cerca la forma per essere titolare a Madrid, Lindstrom out, e Anguissa che si è allenato oggi per la prima volta e che lascerà spazio a Cajuste. E con gli inevitabili ricordi che portano ai paragoni: "Osimhen-Cavani? Molto simili, Cavani dava tutto per il perfetto feeling che avevamo e sono contento di aver parlato con Victor.
    Kvara-Lavezzi? Uguali nel dribbling, ma l'argentino non tornava e andava bene all'epoca, Kvaratskhelia lo fa nel calcio di oggi". Il calcio è cambiato, Mazzarri è pronto.
   

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