"Manpower è da 25 anni vicina alle
aziende del made in Italy. D'altronde tra le nostre oltre 15mila
aziende-clienti, ne abbiamo 3mila come multinazionali o aziende
large enterprise ma più di 12mila sono quelle piccole e medie
imprese che fanno lo scheletro della nostra realtà produttiva".
Lo ha detto a Salerno Vittorio Cappuccio, regional manager
Tirrenica Manpower group a margine del roadshow 'Tradizione e
Innovazione Made in Italy. I protagonisti si raccontano',
promosso da 'Made in Italy'.
"Siamo sempre vicini a loro - ha aggiunto Cappuccio - proprio
per rintracciare i talenti che servono ai nostri imprenditori.
Cerchiamo quello che in Manpower chiamiamo human power, quel
talento distintivo che poi fa la differenza all'interno delle
nostre aziende-clienti". Una ricerca non semplice. "I nostri
clienti - spiega Cappuccio - dicono che per il 75% dei casi le
persone non hanno tutte le caratteristiche che loro si aspettano
di trovare nei loro dipendenti. Noi con le nostre Academy
proviamo ad essere vicini ai clienti per coprire con la
formazione quel gap che serve per rendere pronti i nostri
candidati alle attività all'interno della produzione delle
aziende".
Formazione necessaria anche in ambito digitale e tecnologico,
come ha evidenziato Riccardo Geminiani, head of core Experis,
società di ManpowerGroup che si occupa di IT a 360 gradi. "Le
difficoltà principali sono quelle di attrarre e trattenere i
talenti in quanto abbiamo una carenza di competenze in ambito IT
molto forte. Diciamo che 8 aziende su 10 faticano a creare le
competenze che stanno cercando. E la risposta che Manpower sta
dando attraverso le proprie Academy - che quest'anno hanno
formato più di 3mila persone in ambito IT - proprio per
accompagnarli ad avere delle competenze specifiche in quanto
risponde ad una carenza complessiva del mercato". Preoccupante
anche il dato legato al gender gap. "Solo il 17% delle laureate
in ambito informatico in Italia è donna - ha concluso Cappuccio
- Un dato inferiore alla media europea che si attesta sul 19% e
sul quale occorre una riflessione profonda anche per incentivare
la crescita da questo punto di vista".
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