"Gli ascensori funzionano male, il
refettorio non c'è e l'unico punto di ristoro disponibile non
può accoglierci tutti visto che i posti sono 120 a fronte di 942
dipendenti". Ha pranzato negli spazi comuni e nei corridoi del
Tribunale di Napoli, creando non poco caos, oggi, il personale
amministrativo del nuovo Palazzo di Giustizia partenopeo che in
base a un ordine di servizio entrato in vigore dal primo gennaio
è costretto consumare il pasto in 30 minuti tra le 13 e le 15 di
ogni giorno lavorativo.
"E' pura aritmetica - spiega Francesco Palomba, componente
della RSU Uil PA - pur volendo rispettare la disposizione
organizzando una rotazione, comunque nel tempo a nostra
disposizione non riusciremmo tutti a mangiare".
Ieri, una delegazione del personale amministrativo, ha
discusso della vicenda nel corso di un incontro con il prefetto
Michele di Bari, che ha rinviato tutto alla fine del mese, in
attesa di informazioni dal ministero.
"Gli operatori giudiziari 'vivaci', così come ci ha definiti
il prefetto - auspica Palomba - sperano che si giunga una
soluzione dignitosa della vicenda nell'incontro programmato
entro la fine di gennaio a cui è prevista la partecipazione di
un delegato del Ministero della Giustizia". Finora, proprio per
l'acclarata impossibilità di poter disporre spazi idonei da
destinare alla fruizione dei pasti, il personale amministrativo
del nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli utilizzava la pausa
pranzo a fine turno.
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